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Task force ambientale, l'Adoc chiede un confronto con l'amministrazione

Nella nota a firma del presidente provinciale Giuseppe Zippo si criticano le attività messe in campo

BRINDISI – Riceviamo e pubblichiamo una nota dell’Adoc, l’associazione difesa, orientamento consumatori, a firma del presidente provinciale Giuseppe Zippo, sull’istituzione di una task-force voluta dall’amministrazione comunale per contrastare i reati ambientali.

"L’annuncio del varo da parte dell’amministrazione comunale di Brindisi di una task -  force per il contrasto all’abbandono dei rifiuti più che fornire certezze sul futuro alimenta dubbi circa l’efficacia e l’efficienza dell’azione ammnistrativa di questi anni. Il tentativo di concentrare le attenzioni della collettività esclusivamente sulla figura del 'cittadino sporcaccione' è un film già visto utile a coprire inadempienze e responsabilità sia da parte dell’azienda aggiudicataria del servizio che dell’amministrazione comunale. Ad Ecotecnica, cui riconosciamo una parentesi gestionale nettamente migliore rispetto l’attuale, contestiamo inadempienze ed un’organizzazione del servizio che puntualmente si ripercuote sull’utenza e sul decoro della città oltre che sulla tutela dell’ambiente.

Gli ultimi dati certificati di raccolta differenziata, relativi al mese di agosto evidenziano il peggiore risultato, anche rispetto al 2019, con una percentuale del 45,21 percento. Percentuali leggermente maggiori si sono registrate nel corso dell’anno nel periodo del lockdown solo grazie alla drastica riduzione dei consumi. In aggiunta, provengono dai cittadini frequenti lamentele per la mancata pulizia dei quartieri, per la mancata raccolta del materiale differenziato e quel che è ancor più grave il mancato ritiro degli ingombranti nonostante una prenotazione ed un’attesa che può durare settimane. Volumi di ritiro inadeguati, orari di servizio che mal si conciliano con l’esigenza di salvaguardare igiene e decoro della città e non ultimo servizi non efficienti come la distribuzione dei sacchetti per la raccolta ed il mancato funzionamento della App tanto reclamizzata, fanno da contorno ad una situazione che andrebbe analizzata più compiutamente se si vuole realmente cambiare lo stato delle cose. Intanto l’amministrazione comunale tarda ad adottare adempimenti di legge e contrattuali per il monitoraggio del servizio come l’individuazione della figura del Dec direttore esecutivo di contratto il cui compito è quello di verificare la congruenza di quanto previsto da contratto con l’effettiva esecuzione del servizio in termini di attività, mezzi e personale impiegato.

In aggiunta l’utenza, i contribuenti brindisini vengono privati di un documento di riferimento quale la ‘Carta dei servizi’ che consenta di poter monitorare le attività svolte. Riteniamo, inoltre, deludenti i dati relativi alle attività messe in campo per il contrasto al fenomeno degli abbandoni. Enfatizzare il numero relativo alle sanzioni elevate su di un arco temporale di tre mesi con la messa in campo di ben venti video trappole ed il personale della Polizia locale lo riteniamo inopportuno se rapportato allo stato di degrado diffuso in cui versa la città. L’Adoc di Brindisi chiede un confronto sui temi trattati con l’obiettivo di una rimodulazione delle attività messe in campo. Quanto sopra, al fine di fornire ai cittadini gli strumenti adeguati per contribuire, in maniere agevole, al decoro della città e alla salvaguardia dell’ambiente ritenendo che gli sforzi economici ed organizzativi finalizzati alle azioni di contrasto vadano concentrati su chi del traffico dei rifiuti ne fa un ‘affare sporco’ in danno di tutta la collettività.

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