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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Prefettura, un tavolo per dare maggiore sicurezza al Cara e al Cpr

Le strutture di Restinco sono state al centro di recenti episodi di cronaca. La Cisl alla ricerca di soluzioni condivise per l'incolumità di tutti

BRINDISI - Un recente incontro convocato, in videoconferenza, dalla Prefettura di Brindisi, sollecitato dalle segreterie territoriali Cisl e Cisl Funzione Pubblica, ha preso in esame una serie di criticità presenti presso il Centro di accoglienza per richiedenti asilo (Cara) di Restinco. Hanno presenziato all’incontro anche Questura e consorzio Hera, gestore di alcuni servizi presso l’annesso Centro di permanenza per il rimpatrio (Cpr). 

Tra le questioni prese in esame, la situazione lavorativa dei 25 operatori - di cui 10 nel Cpr e 15 nel Cara - il ritardo dei fondi ministeriali per il pagamento delle fatture e dunque degli stipendi agli operatori, la sicurezza in termini sia lavorativi che strutturali e di incolumità anche degli attuali 53 ospiti - di cui 19 nel Cpr  e 34 nel Cara - alla luce di recenti fatti di cronaca, ovvero episodi di violenza, di autolesionismo e di incendio di suppellettili e materassi per mano di ospiti stessi rimasti ignoti.

I segretari sindacali hanno rilevato che a causa del recente cambio di gestione e di criteri di gara ispirati al cosiddetto ex Decreto Salvini, con tagli finanziari significativi per questo genere di strutture, si è determinata una perdita importante di ore di lavoro e, di conseguenza, complicazioni per il servizio offerto con conseguenti proteste dei dipendenti. 

I rappresentanti Cisl hanno poi espresso viva solidarietà alle donne e agli uomini delle forze di polizia, impegnati h24 per assicurare il rispetto delle regole rimanendo a stretto contatto con ospiti, specie quelli del Cpr, che risultano spesso irregolari, o con precedenti penali o tossicodipendenti.

La Cisl ha proposto, a conclusione dell’incontro, l’istituzione di un tavolo prefettizio, anche partecipato dalle cooperative che gestiscono la struttura, dalla Questura e dalle istituzioni territoriali, finalizzato a ricercare soluzioni condivise per l’incolumità di tutti, per la sicurezza nel lavoro e per la richiesta di ulteriori fondi, possibili grazie al nuovo Decreto Sicurezza, per assicurare migliori condizioni di vita a quanti vivono nel centro.

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