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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Brindisi. Testamento biologico, il consiglio approva l'attivazione del servizio

La mozione è stata presentata dal consigliere Luciano Loiacono, portavoce dell'iniziativa per il gruppo comunale Aido

BRINDISI - Anche i cittadini di Brindisi potranno sottoscrivere il proprio testamento biologico presso l’ufficio anagrafe di palazzo di Città. L’approvazione alla attivazione del servizio è arrivata con votazione unanime del consiglio comunale di Brindisi nel corso della seduta di ieri, venerdì 29 maggio. L’intera assise comunale si è trovata d’accordo sulla mozione presentata dal consigliere di opposizione Luciano Loiacono (Idea per Brindisi) che si è fatto portavoce dell'iniziativa portata alla sua attenzione da Dorina Piliego, presidente del gruppo comunale Aido, l'associazione italiana per la donazione di organi, tessuti e cellule “Marco Bungaro” di Brindisi. 

Approvata quindi la mozione che sancisce il diritto dei cittadini di Brindisi di esprimere le volontà personali sul proprio ‘fine vita’ attraverso un documento scritto di proprio pugno e il cui acronimo è Dat, dichiarazione anticipata di trattamento. Il favore unanime del consiglio comunale, fornisce l’opportunità e il valore ‘etico’ di quella che si può considerare una norma di civiltà rispettosa della dignità della persona umana, riconoscendo il diritto all’autodeterminazione terapeutica e alla scelta individuale in merito a donazione degli organi, funzioni religiose e rito funerario, cremazione o tumulazione del proprio corpo. Sarà adesso cura del Comune di Brindisi organizzare il personale dell’ufficio anagrafe in modo da poter acquisire le dichiarazioni anticipata di trattamento sottoscritte dai cittadini e custodirle presso un apposito archivio lasciandole a disposizione per l’uso previsto dalla specifica legge.

"Il gruppo comunale Aido 'Marco Bungaro' - si legge nella nota - intende ringraziare l’intero consiglio comunale per l’approvazione unanime del Dat ed in particolare il consigliere comunale Loiacono da sempre pronto e sensibile nei confronti di campagne promosse dalla associazione di volontariato. Questo risultato permettere, certamente, all’intera comunità cittadina di compiere un balzo in avanti in materia di etica e civiltà su un argomento che persino la comunità medica ha affrontato nel nuovo codice deontologico in merito alla limitazione dei trattamenti definibili come ‘accanimento terapeutico’". 

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