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Giovedì, 28 Marzo 2024
Attualità Torchiarolo

"Picchi di benzene anche da noi, vogliamo stare al tavolo"

La richiesta del sindaco di Torchiarolo a ministeri, Regione Puglia e prefetto, dopo i rilevamenti delle centraline nei giorni scorsi

TORCHIAROLO – Picchi di benzene  rilevati il 17 e 21 maggio anche da una delle due centraline Arpa di Torchiarolo, quella di via Don Minzoni, e il sindaco Flavio Caretto chiede pertanto di partecipare a tutti i tavoli tecnici in cui si affronterà la questione delle emissioni del petrolchimico di Brindisi, con riferimento alle attività dell’impianto di cracking di Eni Versalis Spa, sospese al momento in seguito a due successive ordinanze del primo cittadino del capoluogo, Riccardo Rossi. Caretto ha inoltrato questa richiesta ai Ministeri dell’Ambiente e della Salute, al prefetto di Brindisi, Umberto Guidato, ad Arpa Puglia, al presidente della Regione, Michele Emiliano,  e allo stesso Riccardo Rossi ma in veste di presidente della Provincia.

La preoccupazione del sindaco Caretto

“La delicatissima vicenda degli agenti inquinanti che da anni interessa, coinvolge e affligge la comunità che mi onoro di rappresentare, oltre che alle note vicende relative agli sforamenti da polveri sottili – scrive il sindaco di Torchiarolo - per le quali il Comune è sottoposto ad apposito Piano di risanamento della qualità dell’aria, ci vede ancora una volta interessati negativamente stante la situazione verificatasi nei giorni scorsi relativamente alle concentrazione di benzene rilevate dalla centralina di via Don Minzoni, gestita dell’Arpa.”

“I dati allarmanti rilevati nelle giornate, ad esempio, del 17 e 21 maggio superiori addirittura a quelli rilevati a Brindisi, nonché l’assenza dei dati di rilevamento dei successivi giorni 23, 24, 25 maggio, richiedono immediati approfondimenti e spiegazioni”, spiega Caretto. “È un dato di fatto che nel territorio comunale non vi sia alcun impianto produttivo o di altro genere che possa causare simili concentrazioni dell’agente inquinante e che pertanto la fonte sia da ricercare sicuramente in altri luoghi.”

“Le note problematiche riscontrate nello stesso periodo a Brindisi, città capoluogo a pochi chilometri a nord dell’abitato di Torchiarolo, e per le quali il sindaco Rossi ha assunto rilevanti determinazioni per impianti siti nel territorio di sua competenza induce a ritenere che la questione debba essere affrontata in maniera più ampia ed organica. È improcrastinabile un’attenta riflessione politico-istituzionale e tecnico-scientifica nella quale il Comune di Torchiarolo abbia pari dignità e considerazione.” Conclude Flavio Caretto: “Alla luce di quanto innanzi pertanto sono a chiedervi la partecipazione diretta ai tavoli tecnico-istituzionali che investono la materia della tutela ambiente e quindi della salute della mia comunità che come sempre è “costretta” a subire scelte altrui.”

Cosa dicono i dati delle centraline

Verificando i dati della centralina di via Don Minzoni a Torchiarolo (quelle di via Fanin e di Lendiuno non rilevano il benzene), abbiamo verificato che la media giornaliera del 17 maggio risulta di 3,2 microgrammi per metro cubo, mentre quella del 21 maggio è di 3,4 microgrammi per metro cubo di C6H6. Il tetto massimo di benzene oltre il quale, per la legislazione italiana, scatta l'allarme per la salute umana e calcolato su media annuale, e corrisponde a 5 microgrammi per metro cubo di aria. Tuttavia, sia il sindaco di Brindisi che quello di Torchiarolo ritengono che i picchi registrati nei giorni critici di questa vicenda rappresentino un rischio per la salute dei cittadini, considerando che nel rapporto 2018 sulla qualità dell'aria in Puglia (l'ultimo disponibile), Arpa registra una media annuale di 1,2 a Torchiarolo via Don Minzoni, e di 0,7 a Brindisi via dei Mille, e che il trend di concentrazioni di C6H6 benzene in provincia di Brindisi dal 2005 al 2018 presenta una stabilizzazione al di sotto dell'1 per cento (vedi tabelle allegate).

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