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Venerdì, 19 Aprile 2024
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"Mia sorella è salva grazie ai medici della Terapia Intensiva del Perrino"

La storia di gratitudine di Evelina Carriero, sorella di Alexandra, 27enne di Ceglie Messapica, da dieci giorni a casa dopo un lungo ricovero al Perrino. Oggi, martedì 29 giugno, la famiglia ha voluto donare al personale una targa ricordo

CEGLIE MESSAPICA - Riceviamo e pubblichiamo una testimonianza di buona sanità nonchè parole di elogio e ringraziamento a tutto il personale della Terapia Intensiva del Perrino di Brindisi dove, per 40 giorni, la 27enne Alexandra Carriero, di Ceglie Messapica, ha lottato per vivere. Complicanze dovute ad un intervento hanno provocato alla giovane Alexandra uno scompenso fisico, tanto che la famiglia era preparata al peggio. Ma la forza di lottare per la vita insieme alla professionalità del personale della Rianimazione hanno fatto sì che si potesse scrivere un finale diverso. Oggi, martedì 29 giugno 2021, la sorella Evelina Carriero, ha voluto fare dono al reparto di una targa ricordo per ringraziare tutto il personale. Di seguito la storia di gratitudine: 

"Tutto ha avuto inizio con il dolore. Un dolore di quelli che mai si può dimenticare. Incontrollabile. Esasperante. Logorante. E la corsa, in una sera d'aprile, verso il pronto soccorso, prima dell'ospedale Camberlingo di Francavilla Fontana e successivamente in codice rosso verso l'ospedale Perrino di Brindisi. E così in poche ore che il destino di una giovane vita di 27 anni stava cambiando, ed insieme ad esso si spezzavano i sogni, gli obiettivi, i traguardi. Siamo abituati a storie in cui si parla sempre di una sanità a rilento, incagliata, ma questa volta hanno trionfato il lieto fine, la professionalità i buoni sentimenti.

TARGHE RIANIMAZIONE PERRINO 2-2

Dopo il drammatico e precipitoso aggravamento delle condizioni cliniche, mia sorella viene trasferita nel reparto di Rianimazione dove vi resterà per oltre 40 giorni versando in pericolo imminente di vita. Ogni giorno un peggioramento sino alla convocazione dei medici che ci preparavano al peggio. Ma la forza di questa giovane vita e l'energia dell'intera equipe della Rianimazione hanno consentito il miracolo. Una squadra di medici che ha fatto di questa battaglia la propria battaglia. Senza arrendersi mai. Senza mollare. Abbiamo visto nei loro occhi quella forza e quella ostinazione nello strappare questa giovane vita alla morte. Sempre disponibili, sempre chiari, non ci hanno mai fatto sentire soli in questa lotta. Un gruppo di veri angeli in prima linea in grado di poter far funzionare il tutto anche nel deserto.

Sentitamente ci sentiamo di ringraziare l'equipe della Rianimazione, guidata dal primario Massimo Calò ed i medici Picoco, Caricato, Palumbo, Crisumma, Landolfo, Belluoccio, Orlandini, Logreco, la caposala Gentile, tutti gli infermieri, tutti gli Oss e gli assistenti, i tirocinanti infermieri. Un rigraziamento sentito anche al dottore Pietro Gatti, sempre presente. Ringraziamo, inoltre, i medici del Pronto soccorso dell' ospedale di Francavilla Fontana nelle persone di Taurisano, Gallicchio e Madaghiele per averci resi partecipi di ogni step e decisione, in una delle notti più drammatiche della nostra vita. 

TARGHE RIANIMAZIONE PERRINO 3-2

Un ringraziamento a tutti i professionisti, anche esterni, che ci hanno aiutato in questa battaglia: i dottori Bellanova, Martellotta, Loconte e Piccoli. Ed un ringraziamento al direttore sanitario  della Asl di Brindisi, Andrea Gigliobianco. 

Evelina Carriero

Gigliobianco: "Siamo felici per aver salvato una giovane vita"

“Ho apprezzato il gesto di questa famiglia – ha sottolineato il direttore sanitario della Asl, Andrea Gigliobianco - che ha riconosciuto non solo le capacità professionali dei nostri operatori, nello specifico quelli del reparto di Rianimazione diretto da Massimo Calò, ma anche le loro qualità umane. Come ha sottolineato la mamma di Alexandra, è lo spirito di squadra a fare la differenza: in un periodo in cui le comunicazioni tra l'interno e l'esterno degli ospedali risultano un po' complicate dalle restrizioni, la famiglia della ragazza ha potuto contare su un filo diretto che li ha tenuti costantemente informati, con un rapporto vivo e continuo tra paziente e parenti. Ho consegnato i fiori di cui siamo stati omaggiati al personale del reparto – ha aggiunto Gigliobianco - e ho portato i ringraziamenti ricevuti alla direzione generale: lo spirito di squadra che anima gli operatori in corsia è una proiezione di quello che coltiviamo in amministrazione. Dal direttore generale agli altri dirigenti, abbiamo sempre riconosciuto l'importanza dell'empatia e del dialogo tra sanitari e utenza e siamo contenti quando i pazienti possono verificarlo personalmente. Siamo felicissimi di aver salvato una giovane vita e lo siamo anche per il riconoscimento del lavoro dei nostri professionisti, competenti, capaci e umani”.

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