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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Codice Appalti e Superbonus: "Molte imprese chiuderanno, anche nel territorio brindisino"

Riceviamo e pubblichiamo Giuseppe Maggiore, segretario generale Fillea Cgil Brindisi

Riceviamo e pubblichiamo Giuseppe Maggiore, segretario generale Fillea Cgil Brindisi su Codice degli Appalti e Superbonus. Secondo Maggiore i nuovi provvedimenti del Governo Meloni rischiano di mettere in ginocchio il settore delle Costruzioni, favorendo illegalità e perdita di posti di lavoro 

I provvedimenti del Governo Meloni riguardanti le modifiche del Codice degli Appalti e i superbonus, ci lasciano molto perplessi. Nel primo caso, infatti come organizzazione sindacale del settore della Costruzioni ci saremmo aspettati infatti la condivisione del principio “stesso lavoro, stesso contratto” nei subappalti di opere pubbliche che è stata una nostra grande conquista (D.L 77/2021). Un’importante norma, quest’ultima, utile a vincolare negli appalti pubblici anche le imprese subappaltatrici ad applicare il contratto di settore scongiurando sgraditi fenomeni di dumping contrattuale. 

Siamo contrari all'ipotesi di liberalizzazione del subappalto a cascata, che rappresenterebbe un’ulteriore frammentazione dei cicli produttivi e delle aziende, creando più lavoro irregolare, favorirebbe le infiltrazioni criminali e garantirebbe minore sicurezza nei cantieri pubblici. Come Fillea Cgil Brindisi esprimiamo inoltre, associandoci alla presa di posizione delle Segreterie Nazionali di settore di Cgil, Cisl e Uil, forte preoccupazione per il blocco della cessione del credito e lo sconto in fattura per il superbonus perché si perderanno nell’edilizia privata molti posti di lavoro e molte imprese chiuderanno, anche nel territorio brindisino. Occorre infatti, a tal proposito, modificare il Decreto 11/2023 che, così come è stato pensato, senza tra l’altro un valido confronto con le parti sociali, può essere dannoso all’economia locale.

Per quanto riguarda gli strumenti finanziari della cessione del credito e dello sconto in fattura occorre fare distinzioni e garantire periodi transitori. Provvedimenti che, tra l’altro, vanno in controtendenza con gli obiettivi Onu e Ue su efficienza energetica, riqualificazione edilizia e messa in sicurezza delle costruzioni esistenti che spesso, nelle periferie e tra le classi meno agiate, necessitano di urgenti ristrutturazioni per far fronte anche agli incombenti rischi di dissesto idrogeologico e sismico che minacciano il Paese. Come Fillea Cgil manifesteremo tutto il nostro dissenso contro questi provvedimenti che penalizzano evidentemente, le imprese più serie, i lavoratori del settore e le famiglie più in difficoltà.    

                                                                                                                                                           

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