San Marco: 100 anni di storia, dalla difesa di Venezia alle missioni di pace
Convegno a Brindisi in occasione del centenario del conferimento del nome “San Marco” alla Fanteria di Marina
BRINDISI - Nell’ambito delle iniziative organizzate nella giornata di domenica 8 dicembre per i cento anni del conferimento del nome “San Marco” alla Fanteria di Marina, nella Sala Università di Palazzo Nervegna si è tenuta una importante conferenza che ha visto la partecipazione del contrammiraglio Cesare Bruno Petragnani, comandante della Brigata Marina San Marco e di alcuni fucilieri che hanno vissuto in prima persona le missioni di pace condotte dalla Brigata in Iraq, Afghanistan, Haiti e Libia.
La conferenza è stata introdotta dalla direttrice della Biblioteca Pubblica Arcivescovile “Annibale De Leo”, dottoressa Katiuscia Di Rocco, che ha ricordato le celebrazioni già svoltesi a Venezia lo scorso marzo. Per celebrare la ricorrenza, nel corso della conferenza la Biblioteca “De Leo” ha esposto alcuni manoscritti, documenti, disegni del porto di Brindisi, dalla fine dell’Ottocento alla metà del Novecento. Tra i vari manoscritti anche il libro di bordo della nave “L’Angioletto” di proprietà della famiglia Titi.
La Marina Militare ha con il nostro territorio un legame indissolubile, come ha ricordato la dottoressa Maria Antonietta Olivieri che ha portato il saluto del prefetto di Brindisi, dottor Umberto Guidato. “Abbiamo avuto occasione in vari momenti, non ultimo in questi giorni, di apprezzare la grande professionalità, l’abnegazione, lo spirito di servizio, che tutti i componenti della Brigata Marina San Marco, i loro ufficiali, prestano quotidianamente non soltanto negli scenari di pace italiani ma anche in quelli internazionali”, afferma la dottoressa. Anche l’assessore Mauro Masiello, che ha portato i saluti del sindaco di Brindisi, Riccardo Rossi, ha evidenziato il legame indissolubile che esiste tra la città di Brindisi e la Marina Militare, ma anche con la Brigata Marina San Marco: “È da sempre che in tutte quante le situazioni in cui la città ha bisogno la Marina risponde e anche la Brigata risponde”.
La storia della Brigata San Marco
La storia della Fanteria di Marina ha radici molto antiche. Lo evidenzia il contrammiraglio Cesare Bruno Petragnani nel suo esaustivo intervento con il quale ripercorre la storia del reparto: dalla prima guerra punica al 1713, quando Vittorio Amedeo II di Savoia costituì il Reggimento La Marina, fino al 1821, quando venne creato il battaglione Real Navi con il compito di svolgere sia operazioni di sbarco che di difesa delle basi navali. Nel marzo del 1861 fu istituito il Corpo Speciale Fanteria Real Marina nato dalla fusione tra la Fanteria di Marina piemontese e quella napoletana. Petragnani si sofferma quindi sulla partecipazione dei marinai al primo conflitto mondiale, quando molti marinai furono impiegati anche per operazioni terrestri.
Nel novembre del 1917 gli austriaci dilagarono nella pianura veneta e Venezia fu seriamente minacciata. “Si temeva che il nemico a breve l’avrebbe occupata, così fu dato alla popolazione l’ordine di evacuare”, afferma Petragnani, che ricorda come l’ammiraglio Thaon di Revel chiese al governo di difendere ad oltranza la città utilizzando i suoi marinai.
“Era la Marina che si assumeva da sola la difesa di Venezia”, commenta il contrammiraglio. Nacque così un reggimento marino composto da 4 battaglioni. Mentre le operazioni militari erano ancora in corso, il 19 maggio 1918 la città di Venezia in segno di gratitudine offrì al Reggimento di Marina la bandiera di combattimento. “Venezia e il suo sindaco, senatore Filippo Grimani, in segno di gratitudine espressero il desiderio che il Reggimento Marina avesse come nome San Marco per consacrare così il sentimento di amore e riconoscenza verso gli eroi che avevano protetto con il loro sangue la bellezza immortale. Così il 17 marzo 1919 il re Vittorio Emanuele III con il regio decreto n. 444 decretò che il Reggimento assumesse il nome di San Marco ed indossasse le insegne del leone alato, simbolo della città di Venezia”.
Petragnani prosegue ripercorrendo la partecipazione del reggimento alla seconda Guerra Mondiale, fino all’arrivo del San Marco a Brindisi, presso il Castello Svevo, nel giugno del 1971. Quindi gli anni Ottanta, quando si aprì un nuovo capitolo di missioni alle quali prenderà parte il Battaglione San Marco, le cosiddette operazioni di peace enforcing e peace keeping (come l’Operazione Libano 1 e Libano 2 e l’Operazione Golfo 1) e gli anni Novanta (quando il Battaglione divenne Raggruppamento Anfibio San Marco), con le operazioni in Somalia, in Albania, in Kosovo e in Bosnia- Erzegovina. Nel 1999 si ha un ulteriore ampliamento e potenziamento del reparto e viene costituita una forza da sbarco della Marina Militare che diventa nel 2013 Brigata Marina San Marco. Il contrammiraglio conclude parlando delle operazioni degli anni Duemila. Tra queste l’operazione del 2009, quando il San Marco supportò nel giro di poche ore la popolazione civile dell’Aquila e di Amatrice colpite dal devastante sisma.
La Brigata San Marco oggi
Oggi la Brigata Marina consta di circa 2700 fucilieri e si articola su tre reggimenti: il primo reggimento è in grado di svolgere operazioni da sbarco nel contesto delle operazioni navali molto complesse denominate operazioni anfibie; il secondo reggimento San Marco fornisce il team di marinai specificamente addestrati nelle operazioni marittime di abbordaggio navale; il terzo reggimento difende le basi della Marina e fornisce una Compagnia di rappresentanza presso le altre istituzioni. Appartengono alla Brigata, un Battaglione Scuole, che addestra e forma i fucilieri del San Marco e delle altre forze armate italiane e straniere e un Gruppo Mezzi da sbarco. Tutto il personale della Brigata è addestrato ad intervenire con assetti logistici e sanitari in supporto alle popolazioni colpite da eventi calamitosi sia in Italia che all’estero.
La conferenza sul centenario del conferimento del nome San marco è proseguita con le testimonianze dei fucilieri che hanno partecipato alle missioni di pace della Brigata: il Capitano di Vascello Francesco Marino, che ha raccontato la propria esperienza nell’operazione Antica Babilonia in Iraq; il Capitano di Fregata Francesco Porcu, che ha parlato dell’operazione Isaf in Afghanistan; il Sottotenente di Vascello Aurelio Adorno, che ha raccontato la propria esperienza nella missione White Crain, ad Haiti; e il Sottotenente di Vascello Claudia Cosentino che ha proposto un excursus della propria missione bilaterale di assistenza e supporto in Libia denominata “Miasit”. Un video con le immagini delle missioni di pace della Brigata San Marco ha concluso l’importante conferenza.