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Sabato, 20 Aprile 2024
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I sindaci scrivono a Emiliano: "Basta dati parziali e di seconda mano sui contagi"

I primi cittadini del Brindisino chiedono aggiornamenti più precisi e puntuali sui casi di coronavirus nei rispettivi Comuni

Nella giornata di ieri, 26 marzo, i sindaci della provincia di Brindisi hanno sottoscritto ed inviato una lettera al governatore della Regione Puglia, Michele Emiliano, per chiedere con fermezza di essere aggiornati sull’effettiva situazione del contagio da Covid-19 al fine di approntare le migliori soluzioni possibili per i cittadini dell’intero territorio.

Di seguito il testo integrale della lettera.

Sig. Presidente,
nella consapevolezza che solo la rete istituzionale possa garantire il necessario connubio tra profili sanitari e informativi, nell’interesse delle Comunità territoriali vieppiù provate dalla pandemia, sottoponiamo alla Sua attenzione alcune situazioni operative, certamente non nuove, ma la cui rilevanza lievita quotidianamente per chi, come gli scriventi, opera come avamposto di contatto nella veste di Autorità Sanitarie Locali.

La duplicità del meccanismo di contagio, da sintomatici e asintomatici, spinge anche noi a richiederLe di mettere in campo ogni iniziativa acché il numero di tamponi o di test rapidi passi da una selezione a maglie strette ad una ampiezza sempre maggiore. Non sta a noi suggerire soluzioni a chi ha un angolo di visuale molto più ampio, ma certamente è nostro dovere rappresentarLe questo bisogno, affinché divenga l’obiettivo centrale dell’azione.

Sig. Presidente avrà colto, in questi giorni, che la filiera informativa tende verso la residualità del ruolo dei Sindaci. Non è una rivendicazione, ma un grido d’allarme per un errore strategico ed operativo. Avere dati di seconda mano, non diretti, parziali (dal punto di vista concreto nulla è dato sapere delle situazioni monitorate dai medici di famiglia), quando non disporre affatto di fonti ufficiali, lascia i cittadini sull’onda delle elaborazioni personali e di soggetti non accreditati, generando deleteri allarmismi e contemporaneamente facili entusiasmi e manipolazioni.
Operativamente poi si chiede, come si possa noi agire nell’apprestare ad esempio il servizio di raccolta e smaltimento rifiuti per chi è direttamente coinvolto nel vortice dell’epidemia, nella frammentarietà delle informazioni.

Per questo chiediamo di avere una conoscenza più puntuale e precisa dell’evoluzione locale dell’epidemia, in termini di persone poste in permanenza domiciliare con sorveglianza attiva e di persone risultate positive al tampone. Altro potremmo evidenziare, ma qui è in gioco la valutazione sul contributo alla causa comune, che la specificità dei territori può offrire.

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