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Anziani: "Casa Serena", c'è la fila ma si rischia il declino

San Vito dei Normanni: il paradosso di una grande e sottoutilizzata struttura pubblica. Il personale vuole un cambiamento di rotta

SAN VITO DEI NORMANNI - Appena si varca il cancello d’ingresso, si è accolti dal frinire delle cicale che vivono sui tronchi dei grandi pini, e dal cinguettio dei passeri che si appoggiano sui davanzali delle finestre murate del secondo e terzo piano: “Casa Serena”, struttura pubblica e fiore all’occhiello della Puglia, della città di San Vito dei Normanni e dei sanvitesi è quasi del tutto inutilizzata. “Nessuno ha perso il lavoro, anzi sono state risolte anche vecchie criticità. Ora Polis vuole aumentare i posti a disposizione per gli anziani e riaprire il centro diurno per persone affette da Alzheimer, che chiuse dopo pochi mesi di attività per mancanza di utenti”, disse il vice sindaco di San Vito dei Normanni, Valerio Longo, durante l’incontro di presentazione della cooperativa aggiudicataria dell’appalto per la gestione ordinaria di “Casa Serena”, svoltosi il 10 gennaio scorso, alla presenza degli ospiti, i loro parenti e i dipendenti.

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Ma, ad oggi, più che aumentare, gli anziani della Casa di Riposo sono diminuiti: da 26 registrati fino al 2018, quest’anno se ne contano solo 21 a fronte di 23 dipendenti, di cui solo cinque a tempo pieno, ma paradossalmente con una lunga lista di richieste ricevute da anziani autosufficienti che sono rimaste congelate nella segreteria di Casa Serena. La risposta che hanno ricevuto ogni volta i familiari degli anziani che avrebbero voluto accedere a una stanza arredata, alla grande sala mensa, a quella di ricreazione, una palestra, una terrazza su cui organizzare feste e una meravigliosa pineta dove passeggiare, è sempre stata la stessa: “Mancano i documenti”. Una scusa. E, allora, spazientite, quelle famiglie in cerca di un posto pagato in una casa di riposo non sono più tornate.

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Il “Comitato pro Casa Serena”, costituito nel 2017 e composto dai dipendenti, ex dipendenti e familiari degli ospiti, che ha raccolto oltre 2000 firme dei cittadini, attende risposte dal Comune di San Vito dei Normanni, dalla Regione, e da chi ha promesso e ha poi dimenticato. “La giunta regionale ha approvato il nuovo regolamento, entro fine gennaio terminerà l’iter di discussione e noi potremo finalmente aprire il bando per l’affidamento in concessione per 25 anni dell’intera struttura. La concessione prevede il recupero del secondo e terzo piano dell’immobile. In questo modo ci assicureremo la piena autonomia di Casa Serena, la cui mission non cambierà”, disse il vice sindaco Longo durante l’incontro del 10 gennaio.

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Siamo arrivati a giugno e il “Comitato pro Casa Serena” si chiede quale sia l’intenzione degli amministratori: “Perché non fanno il salto di qualità, trasformando la struttura in Rsa per accogliere gli anziani con patologie, oggi non accoglibili? E perché bloccare tutte le richieste di possibili ospiti autosufficienti che continuano ad arrivare ogni giorno?”. Nel 2017 il Comune ha stanziato e speso 56mila euro per il piano di agibilità della struttura, poi l’ha ristrutturata, ampliato la cucina della casa di riposo, tanto da renderla punto di riferimento per il territorio. Infatti, dalla cucina di Casa Serena parte il servizio domiciliare integrato per anziani, e per le mense delle scuole elementari e materne della città di San Vito dei Normanni.

Ceduta nel 1994 dalla Regione al Comune, la casa di riposo la scorsa estate è stata anche rifugio di camperisti che giravano la Puglia, ma non solo: diviene anche centro preghiera per alcune suore ospitate da Don Esperio, il parroco della chiesa “Casa Serena”. Costruita una cinquantina di anni fa, la casa di riposo, unica struttura ex Onpi (Opera nazionale pensionati d’Italia), sopravvissuta dopo la chiusura di quella di Gallipoli e la riconversione di quella di Bari previo spostamento altrove degli anziani ospiti, dotata di una rigenerante pineta, resta, a oggi, piena di interrogativi cui è necessario dare delle risposte. E sono quelle che il Comitato pro Casa Serena cercherà di ottenere venerdì 21 giugno dalle 19 in un incontro chiesto al sindaco Domenico Conte, al vicesindaco Valerio Longo e ai sindacati. Sullo sfondo, il vero problema: cosa intende fare la Regione Puglia nel settore.

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