Degrado ex Lido Poste: "La spiaggia è della Regione che l'ha affidata a un privato"
Il Comune di Brindisi comunica che ha già inoltrato una diffida per la pulizia e annunzia ulteriori azioni
BRINDISI - Riceviamo e pubblichiamo una nota del Comune di Brindisi sullo stato di degrado in cui versa ex Lido Poste, sulla costa Nord di Brindisi, una delle spiagge libere del litorale. Ieri un lettore ha inviato foto che raccontano incuria e abbandono
In relazione alle giuste lamentale dei cittadini sullo stato di incuria e sporcizia del tratto di spiaggia libera attigua all’ex Lido Poste, si rende noto che l’area è di proprietà della Regione Puglia, Servizio ex Ersap, affidata con nota autorizzativa del 27 febbraio 2020 ad un privato al quale spetta ovviamente anche la responsabilità del decoro e del presidio dell’area. Più precisamente si tratta delle particelle di pineta e spiaggia di proprietà della Regione.
Già nel giugno 2020 l’amministrazione comunale aveva diffidato la proprietà ed ottenuto una prima parte di pulizia che riguardava la pineta. Vi è stata recentemente un’ulteriore diffida affinchè si provveda anche alla pulizia della spiaggia. Qualora ciò non avvenga, il Comune di Brindisi si riserva di provvedere alla pulizia e poi agire in danno del privato.
Inoltre l’amministrazione ha presentato alla Regione una manifestazione d’interesse per l’acquisizione di tutta l’area al fine di formulare una proposta di riqualificazione nell’ambito del redigendo Pug. Per la prossima settimana è stato convocato un incontro con la Regione per risolvere le problematiche relative all’acquisizione dell’area da parte del Comune.
Adoc: "Aree sottratte alla collettività, troppo tardi l'incontro con la regione"
"L'amministrazione comunale di Brindisi canziché fornire certezze ai cittadini alimenta ulteriori dubbi e preoccupazioni circa il destino di importanti 'porzioni' di costa non solo sotto il profilo della cura e la salvaguardia." E' Giuseppe Zippo, presidente provinciale di Adoc, ad intervenire sulla vicenza del lido ex poste, area concessa ad un privato da parte della Regione Puglia. "Si concretizzano, purtroppo, le nostre preoccupazioni - continua Zippo - se così fosse, infatti, emergerebbe un dato ancor più preoccupante della mancata pulizia vale a dire la privatizzazione, l'ennesima, di un importante tratto di costa con arenile. Ai brindisini, abitanti di una città di mare, a quanto pare non resterà che rimanere a casa tra non molto salvo optare per l'accesso ai costosi lidi a pagamento, per chi ne ha la facoltà, o ad avventurarsi sugli scogli stante l'impraticabilità di ampi tratti di costa per divieti legati allo stato della falesia o per rischio ambientale come nel caso dell'ex lido provincia di cui si attende la bonifica."
"Riteniamo tardivo e fuorviante l'annuncio, dell'amministrazione comunale di Brindisi, di un incontro con la regione Puglia al fine di acquisire l'area. Tardivo in quanto per l'ennesima volta c'è voluta una pubblica denuncia per far emergere il problema. Fuorviante stante la già avvenuta concessione ad un privato. Intanto c'è chi plaude all'interessamento dei privati verso la costa Nord, peccato che ad oggi gli investimenti non hanno riqualificato o reso fruibili nuove aree per la balneazione al contrario hanno sottratto alla collettività solo zone di pregio apparentemente impraticabili solo a causa della mala gestione amministrativa. Invitiamo, pertanto, la cittadinanza a prendere coscienza di quanto sta avvenendo se non si vuole essere privati di un 'bene comune' Alla politica, invece, chiediamo di non abusare di tale termine quando nella gestione amministrativa si pensa a tutt'altro che all'interesse della collettività.", conclude il presidente provinciale Adoc.