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Emergenza Pronto Soccorso, i sindacati dei medici contro Emiliano: "Ordinanza strampalata"

Nota a firma dell'intersindacale regionale dell'area sanità della regione Puglia contro il testo regionale che prevede il reclutamento di medici, anche, in pensione

Tuona l'intersindacale regionale dell'area sanità della regione Puglia nei confronti dell'ordinanza del presidente Michele Emiliano sulla riorganizzazione delle attività del pronto soccorso e l'adozione di provvedimenti urgenti. Nell'ordinanza, infatti, il governatore pugliese chiede il coinvolgimento dei Medici di Medicina Generale e dei dirigenti medici in servizio presso le unità operative degli ospedali per far fronte all’emergenza. In subordine anche i dirigenti medici in quiescenza. Questo per garantire la turnazione nei Pronto Soccorso. 

"Non esitiamo a definire l’ordinanza l’ennesima dimostrazione di una grave carenza organizzativa regionale dell’assistenza socio-santaria e ne contestiamo forma e contenuti - si legge nella nota. Come già accaduto nel corso dell’emergenza pandemica, la Regione Puglia proprio non riesce a programmare per tempo i provvedimenti necessari ad affrontare le prevedibili criticità assistenziali. Infatti, si accorge solo agli inizi di agosto della grave situazione dei Pronto Soccorso intasati da cittadini anche di altre regioni o stranieri (invitati a trascorrere le vacanze in Puglia senza garanzie di assistenza ) e in affanno per le ben note e strutturali carenze di personale.  Altrettanto grave, e da anni, la situazione di molti medici del  118 ancora precari che, in assenza di un futuro lavorativo, si dimettono in massa, creando ulteriore disservizio. Solo ora ci si accorge dell’emergenza caldo, come se questa fosse, nelle regioni meridionali, un’improvvisa fatalità."

Il reclutamento di medici, anche, in pensione, come cita un passaggio dell'ordinanza, si rende necessaria “al fine di evitare un pregiudizio alla collettività causato dal notevole aumento degli accessi in Pronto soccorso, determinato non solo dal repentino incremento della popolazione, soprattutto nelle località turistiche, ma anche dall’attuale andamento della pandemia, nonchè dall’elevata temperatura dell’aria e dalla forte umidità, che rappresentano un pericolo per la salute, e in particolar modo per la salute degli anziani, a rischio di stress termico e colpi di calore con esiti anche letali”

"Non ci sono indicazioni sulle modalità di reclutamento dei medici dipendenti e, ancor più, dei medici in convenzione, travalicando norme contrattuali e legislative, lasciando libere iniziative (e responsabilità) ai direttori generali - scrivono, ancora, i sindacati dei medici - e nessun piano straordinario di assunzioni stabili ma contratti precari e a tempo, assenza di una visione d’insieme del sistema sanitario ma provvedimenti estemporanei, pasticciati ed inefficaci come un’ordinanza francamente strampalata.  Denunciamo la mancanza di interlocuzione o di un benché minimo coinvolgimento, senza il quale si rischia il default dell’intero sistema.Riteniamo inaccettabile e, quindi, irricevibile l’ordinanza che sembra un tentativo malcelato di “scaricare” le proprie mancanze su altri, soprattutto, ancora una volta,  sul personale sanitario."

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