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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Eroina, il flagello che non è mai scomparso: come si combatte

I suoi legami con la cocaina. Parla il dottor Salvatore De Fazio, responsabile facente funzioni dell'Unità operativa complessa Dipendenze patologiche dell'Asl di Brindisi

SAN PIETRO VERNOTICO – Non se ne è mai andata. L'eroina, silenziosa e letale, ha resistito anche quando nei primi anni Duemila si pensava potesse essere soppiantata dalla cocaina, complice l'abbassamento del prezzo della “bianca”. E invece è rimasta. Ed è più viva che mai, anche nel Brindisino. Le forze dell'ordine contrastano spaccio e traffico, ma quando si cade nella rete bisogna affidarsi a chi quella droga la combatte ogni giorno, nei Serd, o Sert. BrindisiReport ha ascoltato le parole del dottor Salvatore De Fazio, responsabile facente funzioni dell'Unità operativa complessa Dipendenze patologiche dell'Asl di Brindisi. E' attivo da 12 anni, prima faceva il ricercatore. Dal suo studio nel Serd a San Pietro Vernotico il dottor De Fazio (farmacologo clinico) ha offerto uno spaccato su come si agisce per aiutare il paziente a venire fuori dal tunnel dell'eroina. 

Innanzitutto, cosa sono i Serd? Spiega De Fazio: “Sono strutture pubbliche ad accesso diretto che prevedono la valutazione diagnostica e trattamentale dei pazienti che hanno un disturbo da uso di sostanze o dipendenze comportamentali”. L'eroina è il motivo principale per cui questi servizi nascono negli anni Novanta. Sono regolamentati dal testo unico sulle droghe, la legge 309/90. Nascono come servizi specialistici territoriali per offrire assistenza a delle persone che in quel momento storico facevano uso prevalentemente intravenoso e quindi erano portatori di complicazioni, come l'Hiv. Sono servizi eroino-centrici, dunque, racconta sempre il dottor De Fazio. Sono servizi specialistici: ci lavorano medici specialisti o in farmacologia e tossicologia o in psichiatria. E' richiesto l'accesso specialistico quando si fanno i concorsi. L'equipe è multidisciplinare: ci sono infermieri, assistenti sociali, psicologi, psicoterapeutici e medici.

I Serd sono strutture territoriali. Si trovano a Fasano, Ostuni, Francavilla Fontana, Brindisi (con il Serd intramurario in carcere), Mesagne e San Pietro Vernotico. Lavorano su tutta la popolazione della provincia, ma non solo. Anche chi viene da fuori può appoggiarsi, per la terapia, ai Serd brindisini. Fin qui, la struttura. Sotto organico: in condizioni normali quando si hanno più di 100 pazienti in trattamento si definiscono Serd ad alta utenza. Ma purtroppo, il personale manca. Tornando all'eroinopatia, spiega il dottor De Fazio: “E' stata la droga più utilizzata negli anni '80 e '90. Ha subito un certo decremento nei primi anni Duemila, a causa di un incremento dell'utilizzo di cocaina. Ma deve anche a quest'ultima la sua risalita. Questo perché oggi prevale il poliabuso e assistiamo a due fenomeni diversi: un uso primitivo di eroina, ma analogamente un uso indotto dalla cocaina. In che modo? La cocaina è uno psicostimolante. I pazienti si automedicano con un farmaco con più potenti attività sedative, l'eroina per l'appunto”. 

Salvatore De Fazio-2

Prosegue De Fazio (nella foto sopra): “Possiamo riconoscere nell'inquadramento clinico degli eroinomani due grandi fasi. La prima è legata all'intossicazione, che ha una sua complicanza nella genesi dell'overdose. E un'altra legata all'astinenza. Quindi, clinicamente abbiamo due problemi: nella prima fase si deve evitare che i pazienti vadano in overdose, nella seconda bisogna evitare che i pazienti ricadano nell'uso. Negli ultimi anni sono stati svolti molti studi che ci consentono di delineare per gli eroinomani anche una psicopatologia specifica. Ci sono dei fattori di rischio, che sono rappresentati dai disturbi post traumatici da stress e dai disturbi dell'ansia e dell'umore, che possono essere condizioni sottostanti. Il soggetto potrebbe automedicare questi quadri”. In media, i Serd brindisini hanno circa mille utenti in trattamento farmacologico. 

Il trattamento farmacologico per l'eroinopatia rappresenta a tutt'oggi lo strumento più importante per la remissione clinica di questi pazienti. “E gli studi su più vasta scala hanno dimostrato che ogni anno di trattamento farmacologico riduce la mortalità di questa coorte di soggetti di più del dieci per cento. Il trattamento farmacologico ha un effetto protettivo sulla mortalità. E' utile pensare non in termini negativi alla cura metadonica. Molto spesso si parla di 'droga di Stato'. Ma il metadone funziona davvero in tanti pazienti. Il concetto è quello di mantenere i pazienti all'interno dei regimi di trattamento, solo così la mortalità di queste persone diminuisce. Nella terapia farmacologica si usano metadone e buprenorfina, terapie efficaci contro la dipendenza da eroina”. Esistono classi sociali a rischio? No, la droga ormai segue un andamento “democratico”. Poi, certo, ci sono gli emarginati, che possono cadere facilmente nella trappola.

Tornando ai Serd, molti giovani vengono accompagnati dai genitori. Quando c'è una famiglia collaborante sana, la prognosi è migliore. Infine, è bene ricordare che nei casi più gravi si fa ricorso a strutture residenziali, le comunità terapeutiche, che sono strutture convenzionate e accreditate col sistema sanitario nazionale. Sotto la supervisione dei Serd fanno il trattamento residenziale. Nel Brindisino ce ne sono due attualmente attive: una a Villa Castelli e l'altra è a Oria. Spiega il dottor De Fazio: “Ciò che manca davvero è una comunità per doppia diagnosi”. “Prima venivano perché erano degli eroinomani, l'eroina era molto più ricercata. La cocaina era una droga da ricchi. L'eroina era per gli emarginati, da strada. Ora la cocaina è più disponibile. Ed è più tossica: sviluppa più facilmente psicosi. E per compensare si diventa dipendenti dall'eroina. O dal metadone, trovato sul mercato grigio. Il dato è clamoroso: molti utilizzano cocaina e metadone”, conclude il dottor De Fazio.

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