“Farmacia comunale, altro che danno erariale: oggi vale due milioni e 200mila”
Il sindaco: “Il salvataggio contestato dalla Corte dei Conti è stato un investimento”. Chiusura anticipata per motivi di sicurezza
BRINDISI – “La società Servizi farmaceutici viaggia in tutta serenità e oggi vale due milioni e 200mila euro. Altro che danno erariale da mezzo milione di euro contestato anche al sottoscritto dalla Procura presso la Corte dei Conti: il salvataggio, all’epoca necessario, è stato un investimento”.
Il salvataggio
Il caso “farmacia comunale”, quanto mai attuale dopo i rilievi della magistratura contabile, è stato affrontato dal sindaco Riccardo Rossi nel corso della seduta delle Assise di ieri pomeriggio, quando è stata aperta la discussione sulle maggiori entrate per l’Amministrazione: nell’elenco è stato inserito anche l’utile conseguito dalla società Servizi Farmaceutici al 31 dicembre 2017, per un importo pari a 105.217 euro. Somma che risulta dal rendiconto approvato lo scorso 17 aprile. L’amministratore unico della partecipata, Cristiana Manfredi, ha chiesto al sindaco Riccardo Rossi, all’assessore al Bilancio Cristiano D’Errico e ai dirigenti di Palazzo di città “le modalità con le quali procedere al versamento”.
L'utile d'esercizio
L’utile segue la rotta dell’anno precedente, quando la società chiuse il bilancio con più 104.335 euro: “E’ stato destinato interamente al fondo riserva per scopi sociali ed è ancora inutilizzato”, ha scritto Manfredi il 22 ottobre scorso. La Giunta, quindi, dovrà decidere come impiegarlo.
Nel frattempo, il primo cittadino ha fatto sapere ai consiglieri e di riflesso alla città di aver avviato una interlocuzione con la Procura della Corte dei Conti, per rappresentare l’insussistenza dei presupposti per configurare il danno erariale contestato in relazione a “perdite costanti contabilizzate dalla partecipata dal 2007, con erosione del capitale sociale”.
Il presunto danno erariale
Più esattamente, la Procura ha chiesto a Rossi 19.578 in qualità di consigliere comunale che all’epoca votò in Assise in favore del salvataggio. Stessa richiesta è stata notificata a tutti gli ex consiglieri, alcuni dei quali rieletti in occasione delle ultime amministrative, nonché all’ex sindaco Mimmo Consales, ai dirigenti e ai revisori coinvolti nella manovra che permise di lasciare in via la società Servizi Farmaceutici.
In totale, secondo i magistrati, sono 28 i “responsabili in concorso”. A tutti è riconosciuta la facoltà di presentare controdeduzioni entro 45 giorni. Rossi intende farlo, così come Consales. L’importo è stato conteggiato dalla Procura regionale della Corte dei Conti considerando “paritario l’apporto causale delle relative condotte” di fronte alle operazioni che hanno salvato la partecipata, tra delibere e determine, il cui valore complessivo ammonta a 535.440 euro, al netto di somme coperte da prescrizioni essendo già trascorsi cinque anni.
La colpa contestata
“Nel comportamento dei consiglieri, dei dirigenti e dei revisori si ravvisa l’elemento psicologico della colpa grave che si è concretizzata nella inosservanza di chiare disposizioni normative”. Quelle del Decreto legge 70 del 2010. La procura contabile ha evidenziato che “per quanto concerne i consiglieri che hanno votato a favore delle delibere, occorre porre in evidenza l’assoluta noncuranza nell’approfondire la vicenda, provvedendo ad assumere supinamente due deliberati, senza curarsi di verificare quali fossero i contenuti di merito degli stessi, nonostante comportassero gravosi oneri finanziari a carico del Comune di Brindisi”. Colpevoli di essere stati “noncuranti delle Finanze pubbliche”.
Il sindaco
“Votai la delibera perché la società era uscita dallo stato di liquidazione, c’era un piano di rilancio e i fatti hanno dimostrato, con il tempo, che quella decisione condivisa da maggioranza e forze di opposizione, aveva fondamento”, ha detto Rossi in Assise. “Oggi il Comune può contare su una realtà che, stando alle stime che abbiamo commissionato, vale due milioni e duecentomila euro: chiude con utili importanti, di conseguenza nulla può essere eccepito ai consiglieri e più in generale agli ex amministratori. Quello, lo ripeto, oggi va considerato a tutti gli effetti un investimento”.
Il problema sicurezza
Sempre ieri, durante i lavori del Consiglio comunale, si è appreso che la farmacia comunale ha anticipato la chiusura serale di mezzora: dalle 20,30 alle 20. “La decisione è stata necessaria per motivi di sicurezza”, ha spiegato il primo cittadino. La sede di via Grazia Balsamo venne presa di mira la sera del 16 febbraio 2018: ci fu un tentativo di rapina, uno degli impiegati, Stefano Cappelli, cercò di strappare dalle mani di un bandito il coltello e rimase ferito.