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Martedì, 19 Marzo 2024
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Albergatori in ginocchio: "Superbonus 110 per risollevare il settore"

La proposta di Pierangelo Argentieri, presidente di Federalberghi Brindisi: “Sarebbe un volano incredibile per il rilancio di tutte le economie"

BRINDISI- “Il periodo natalizio è stato drammatico, dal dpcm di ottobre abbiamo avuto un crollo fino all’80 percento in meno di presenza turistica. Molti alberghi sono rimasti chiusi perché non riuscivano ad ammortizzare le spese”: è questa la situazione descritta da Pierangelo Argentieri, presidente di Federalberghi Brindisi all’inizio del 2021, in uno scenario nazionale in cui il settore alberghiero ha registrato 14miliardi di incassi in meno.

“Proprio nella provincia di Brindisi, da sempre fiore all’occhiello del turismo di qualità per la presenza di masserie. Molti regimi di tassazione sono rimasti invariati come la Tari, per esempio, stavano valutando di abbassarla del 50 percento e ci auspichiamo che la Regione emani un altro ‘Custodiamo il turismo Bis’” dice fiducioso il presidente Argentieri, nonostante sia consapevole di un 2021 complicato che attende il settore turistico, e che nel mese di dicembre ha presentato 455 istanze alla Regione Puglia per un importo di 10,7milioni di euro.  

“Mentre nel 2020 non sapevamo quale sarebbe stato il nostro destino e avevamo tutti la speranza di ripartire, oggi abbiamo la certezza che avremo una ripresa nel 2022, ossia da quando sarà sicuro che tutta la popolazione avrà ricevuto la somministrazione del vaccino”.

E, dunque, come impiegare questo tempo? “Oltre che aver chiesto una defiscalizzazione, prosegue il presidente Federalberghi Argentieri, dovrebbero dare la possibilità anche agli alberghi di accedere al superbonus 110 percento perché sarebbe un volano per la professionalità e per l’economia di tutti i settori del territorio”.

Pierangelo Argentieri è convinto che i tre miliardi previsti dall’esecutivo non basteranno per dare sostegno agli operatori e far ripartire la macchina turistica, e l’ecobonus 110 percento potrebbe aiutarli, nel periodo in cui il settore sarà fermo, a realizzare strutture più moderne per una nuova fase di accoglienza. “Impiegare il tempo per migliorare le strutture, dare opportunità agli alberghi e tenere occupata la propria azienda. Abbiamo bisogno di questo, di rendere più concorrenziali e più competitivi gli alberghi più datati, dalla manutenzione alla guardiania. E dobbiamo farlo con strategie efficaci e rapide per tenere in vita le nostre realtà che, a oggi, non vedo. Anzi, stiamo cercando a gran voce il Recovery plan e in questo momento gli Enti locali dovrebbero darci un’attenzione particolare, perché ripartirebbe tutta l’economia locale”.

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