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Venerdì, 29 Marzo 2024
Attualità Francavilla Fontana

Un dolore composto e silenzioso per l'ultimo saluto a Paolo Stasi

I funerali del 19enne, ucciso la sera del 9 novembre davanti all'ingresso della sua abitazione, si sono tenuti in Chiesa Madre. Il parroco che ha celebrato la funzione religiosa: "Possa la città ritrovare la strada della legalità. Nell'altro dobbiamo riconoscere un fratello da soccorrere e amare"

FRANCAVILLA FONTANA - "Ciao, amore mio". Le parole della mamma di Paolo Stasi, pronunciate sul sagrato della Chiesa Madre, davanti alla bara bianca che veniva caricata sul carro funebre, hanno squarciato il velo di silenzio che ha accompagnato la funzione funeraria. Un dolore composto, quello dei familiari del ragazzo ucciso la sera del 9 novembre davanti all'ingresso della sua abitazione. Un dolore inespresso, forse inesprimibile, quello di chi perde il proprio figlio, il proprio fratello 19enne in un modo simile. L'ultimo saluto di parenti e amici a Paolo Stasi si è tenuto oggi, lunedì 21 novembre 2022, nella Basilica Minore del Santissimo Rosario, conosciuta da tutta Francavilla come la Chiesa Madre. E' stato tutto molto rapido, dopo l'autopsia di sabato scorso, questa mattina alle 9:40 è arrivato il nulla osta. Le esequie - curate dall'agenzia funebre La Fiducia di Francavilla Fontana - sono state quindi fissate per le 16 di oggi pomeriggio.

La bara bianca in Chiesa Madre

Era presente il sindaco di Francavilla, Antonello Denuzzo, insieme al presidente del Consiglio Comunale, Domenico Attanasi, che è anche legale della famiglia Stasi, quale parte lesa. Fuori dalla chiesa, lo striscione degli ultrà del Francavilla dedicato a Paolo, che ricorda che "così è la vita, in un istante tutto può cambiare". E sicuramente tutto è cambiato all'interno della famiglia Stasi, dopo il 9 novembre, dopo quanto accaduto. I familiari erano seduti in prima fila, avvolti nel proprio dolore, composto. Il parroco, don Alfonso Bentivoglio, ha ringraziato i presenti, ma anche gli assenti, la comunità che si indigna. La sua omelia è stata asciutta, ha rimarcato come la presenza delle forze dell'ordine sia importante. Però è una condizione necessaria ma non sufficiente: a cosa serve la percezione della sicurezza senza l'educazione? Per questo don Alfonso ha rimarcato l'importanza del processo educativo.

Il parroco, don Alfonso Bentivoglio

Poi, il parroco - cocelebrante fra' Giancarlo, un francescano - guardando oltre la bara bianca, ha ricordato come nella post-modernità "tutto si fa in nome di un uomo liberato da Dio, ma che non sa dove andare". Quindi, l'invito: "Anche voi, familiari e amici stretti di Paolo, sappiate con un forte sussulto di fede aggrapparvi a Gesù Cristo in questa ora di prova". Infine, un anelito nelle parole di don Alfonso: che Francavilla Fontana ritrovi la strada della legalità. In modo tale che ognuno possa riconoscere nel prossimo un fratello da soccorrere e amare. Sino a quel momento la famiglia Stasi è stata unita, ha assistito in silenzio alla funzione religiosa. Il dolore, quando grande, in alcuni casi non viene rivelato apertamente. Attoniti, sgomenti, come una comunità che si sveglia ogni mattina confidando nelle forze dell'ordine, nei carabinieri, affinché riescano a individuare il killer di Paolo. Infine, la bara bianca che passa sotto un picchetto. E le ultime parole della mamma di Paolo: "Ciao, amore mio". In quel momento il velo di compostezza e di silenzio s'è squarciato: Paolo sta davvero andando via.

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