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Giovedì, 18 Aprile 2024
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Brindisi: inaugurato il primo sportello Integra-Corner per stranieri

Con sede in via Palestro, è stato attivato nell’ambito del Progetto Shubh, finanziato dal Fondo asilo migrazione e integrazione

BRINDISI - È stato inaugurato ieri, giovedì 11 marzo, a Brindisi, il primo sportello Integra-Corner della Puglia, un nuovo servizio di accompagnamento destinato ai cittadini stranieri titolari di protezione internazionale (asilo e protezione sussidiaria) fuoriusciti dal circuito dell’accoglienza da non più di 18 mesi. Lo sportello, situato presso la sede di Inca, in Via Palestro 11, è stato attivato nell’ambito del Progetto Shubh, un progetto finanziato dal Fondo asilo migrazione e integrazione (Fami) realizzato dal capofila Inca-Cgil e la partnership di Arci, Auser e Sunia. Il progetto ha l’obiettivo di favorire l’integrazione dei cittadini stranieri residenti sul territorio sui temi del lavoro, della casa e dell’istruzione. Lo sportello Integra-Corner di Brindisi è stato inaugurato con una conferenza stampa svoltasi nella stessa sede Inca. 

“Oggi facciamo l’inaugurazione dello sportello di Brindisi. Nei prossimi giorni lo faremo anche sul territorio di Bari, di Foggia e di Lecce”, afferma il responsabile Inca-Cgil Puglia, Salvatore Arnesano. “Le azioni che metteremo in campo a partire da subito riguardano l’integrazione dei cittadini stranieri residenti sul territorio e riguarderanno particolari tematiche: innanzitutto il lavoro, le questioni abitative e l’istruzione. Noi insieme alla rete, quindi a partire dai quattro partner del progetto, metteremo in campo azioni per dare risposte su questi obiettivi”. “Non faremo solo un lavoro amministrativo”, sottolinea Arnesano, “quindi la classica pratica per dare risposta per quanto riguarda la questione abitativa, l’istruzione, ma vogliamo avere un obiettivo più ambizioso: quello di un approccio maggiormente culturale da trasferire all’intera società”. 

Alla conferenza stampa ha partecipato il segretario generale della Cgil di Brindisi, Antonio Macchia, per il quale è fondamentale che tutta la rete territoriale si metta insieme e riesca a fare sintesi. Macchia ha evidenziato come il tema dell’inclusione sociale sia ritornato ad essere centrale.  “Tanti sono gli sportelli che in questi anni abbiamo dedicato a tutto il tema del disagio, ma ovviamente il Progetto Shubh mi sembra che riesca a coagulare una serie di iniziative che noi abbiamo sempre fatto”. Per il segretario generale, il progetto deve essere in questo territorio un valore aggiunto rispetto alle tante donne e uomini che in questo momento stanno sempre più soffrendo. 

“Questo è un progetto che mette al centro prima di tutto i beneficiari e che grazie a queste reti diffuse, con competenze diffuse, diverse ognuna dall’altra, vuole mettere in campo, per la prima volta, quattro reti a collaborare in sinergia”, dichiara il responsabile Arci Puglia, Francesco Di Gregorio. “Come Arci, in particolare, in questo progetto ci occuperemo dell’individuazione dei beneficiari e della creazione di quella che è definita la scheda personale del beneficiario”. “L’obiettivo”, conclude Di Gregorio, “vuole essere quello: creare buona accoglienza, farlo insieme con una base di condivisione politica”. 

“A distanza di trenta anni ancora una volta il territorio di Brindisi ha mostrato di essere il primo in classifica”, sottolinea la responsabile Auser Puglia, Lucia Scarafile. “Noi di Auser veniamo da un anno molto attivo, perché con la pandemia e con le persone anziane che in prima battuta sono state le più penalizzate, abbiamo fatto esperienza nel corso di questo anno. Quindi siamo pronti a dare il nostro contributo”. “Il nostro ruolo sarà quello di supportare sotto l’aspetto dell’emersione delle competenze quelli che entrano e che hanno bisogno di assistenza, perché altrimenti c’è un peggioramento complessivo”. La responsabile Auser ha infine evidenziato l’importanza, nell’integrazione, della cultura e della socializzazione. 

“Questo progetto arriva, secondo me, anche al momento giusto”, afferma il segretario del Sunia Brindisi, Marcello Petarra, “proprio in un periodo in cui la pandemia ha comunque messo in evidenza come è difficile, soprattutto da parte di quelle che sono le categorie più indifese, accedere a quei diritti che ritenevamo da sempre dei diritti fondamentali”. “Noi che ci occupiamo di casa”, prosegue Petarra, “possiamo dire che in un anno chi aveva difficoltà, per esempio, ad accedere al mercato delle locazioni, in questo periodo ci accede ancora più difficilmente”. “Quindi abbiamo accolto fondamentalmente con un grande entusiasmo la partenza di questo progetto, perché ci mette nelle condizioni di andare a seguire persone che difficilmente sarebbero seguite”. 

A sinistra, Davide Di Muri-2

Per Arci Brindisi è intervenuto Davide Di Muri, in sostituzione del presidente Vincenzo Catamo. Di Muri ha dato le informazioni operative riguardanti lo sportello Integra-Corner.  “Orienteremo già dalla settimana prossima l’apertura dello sportello, inizialmente con un’attività in presenza”, afferma. “Sullo sportello meno utenza, perché cercheremo di andare a contattare direttamente i centri informali e formali dove i beneficiari possono essere informati. Quindi sarà prima un’attività preliminare di informazione e sensibilizzazione rispetto l’apertura dello sportello con una presenza di tre giorni a settimana inizialmente, che poi sarà estesa per cinque giorni a settimana nella seconda fase del progetto. Questo a partire dalla settimana prossima e per l’intero anno del progetto”. 

A sinistra, Nexhip Hyseni-2

La conferenza stampa è proseguita quindi con l’intervento di Nexhip Hyseni, del Patronato Inca Brindisi. “La questione dell’immigrazione con questo progetto penso che avrà un’inquadratura diversa”, afferma. Hyseni ha ricordato l’esperienza dello sbarco degli albanesi a Brindisi nel 1991 ed ha evidenziato l’importanza di insegnare la lingua italiana agli stranieri. “Lavoriamo tutti i giorni con gli stranieri: sono i nostri fratelli e saranno per sempre i nostri fratelli”. 

L'intervento di Patrizia Stella-2

L’incontro è terminato con l’intervento di Patrizia Stella, Segreteria Confederale Cgil. “L’importanza del progetto l’abbiamo subito colta come segreteria territoriale, al di là degli organizzatori e chi c’è dietro, perché il progetto è finanziato per il 50% dalla Comunità europea e il 50% dal Ministero dell’Interno. E quindi c’è una volontà molto forte di andare incontro alle esigenze di questi cittadini che, non dobbiamo dimenticare, sono cittadini che scappano dai loro Paesi perché ci sono delle guerre, per fame o perché sono perseguitati o perché sono discriminati anche per ragioni politiche. Sono gli ex richiedenti asilo che adesso hanno un programma di integrazione internazionale. Quindi sono cittadini che hanno tutto il diritto all’integrazione nei Paesi dove vanno, nei Paesi che li ospitano”. “Mettiamo a disposizione le nostre conoscenze e le nostre competenze proprio perché si realizzi l’integrazione di questi cittadini”.  

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