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Mercoledì, 22 Marzo 2023
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No esenzione ticket per auto ibride: "Ennesima tassa per centinaia di cittadini"

Le riflessioni di un cittadino: "E’ un intervento a gamba tesa ciò che ha deciso l’amministrazione"

Riceviamo a pubblichiamo un intervento di un cittadino, Vito, sulla modifica al piano della sosta apportata nei giorni scorsi dalla giunta comunale di Brindisi, in virtù della quale i proprietari di auto ibride non saranno più esentati dal pagamento del ticket per il parcheggio sulle strisce blu. Tale agevolazione (ad eccezione della zona rossa) resta solo per le auto elettriche. 

E’ un intervento a gamba tesa ciò che ha deciso l’amministrazione: una scelta che penalizza molti automobilisti secondo un’ottica che non ci saremmo mai aspettati da una maggioranza che si dichiara vicino ai cittadini e a forte vocazione ecologica. In tutta Italia le macchine elettriche (rarissime) ed ibride godono di numerosi vantaggi essendo meno inquinanti dei classici veicoli a combustione. Soprattutto nei centri abitati, riuscendo a ridurre drasticamente l’accensione del motore termico, i veicoli “full hybrid” e “plug-in” non producono inquinanti quando passano sotto le finestre delle abitazioni o affianco a un pedone che può quindi respirare aria meno cancerogena.

Sino a qualche giorno fa il Comune di Brindisi prevedeva il vantaggio dell’esenzione del pagamento del parcheggio per macchine elettriche ed ibride, vantaggio che è inspiegabilmente scomparso. Ciò diventa a tutti gli effetti l’ennesima tassa che viene pagata in questa città, costringendo centinaia di persone a pagare svariate centinaia di euro per partecipare alla lotteria del “trova un parcheggio in centro”, e poco importa che tu sia un residente, lavoratore o domiciliato, la tassa rimane brutale (addirittura oltre i 300 euro all’anno con la certezza di non trovare uno stallo!).

Inoltre, questa scelta assume l’aspetto di un tradimento verso chi si è fidato di questa amministrazione, scegliendo l’acquisto di un mezzo più ecologico, in linea con quanto si è sempre professato dal palazzo di città. Invece, probabilmente per miopia e motivazioni economiche, ecco che assistiamo al decadimento di un vantaggio che, come al solito, ci arretra rispetto ad altre città. 
Riflettendo sulla cecità di questa scelta, anche i rari possessori di auto elettriche hanno poco di che stare tranquilli dal momento che, non appena aumenterà il numero di veicoli a trasmissione elettrica, non saranno più considerati così virtuosi ma diventeranno un’ennesima voce del capitolo “entrate comunali”.

Che dire, se tutto ciò che viene ideologicamente professato viene smentito per motivazioni economiche e fare più cassa, non lamentiamoci neanche se si riattivano le centrali a carbone del peggior carbone: sono più economiche degli impianti solari. Confidando nella coerenza e intelligenza di tanti amministratori della res pubblica che personalmente conosco e apprezzo, avendone anche abbracciato valori e battaglie, mi auguro si faccia un passo indietro, non solo riformulando verso il basso questi oboli ingiustificati, soprattutto in periodi di crisi, ma togliendo l’ennesima tassa ingiusta per chi ha la “colpa” di parcheggiare il veicolo ecologico in centro.

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