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"Università, ricerca, formazione: le chiavi per il rilancio della città"

Antonio Macchia (Cgil): "Sono le gambe su cui devono camminare rilancio economico, sviluppo sostenibile e occupazione"

Riceviamo e pubblichiamo un intervento di Antonio Macchia, segretario della Cgil Brindisi

«Università, ricerca e formazione sono le gambe su cui devono camminare rilancio economico, sviluppo sostenibile e occupazione». Da anni che la Camera del lavoro di Brindisi sostiene queste tre dimensioni che, sostenute opportunamente, possono creare lavoro buono e proliferazione di sviluppo sociale. E oggi ci accorgiamo - dopo anni di battaglie per ottenere risorse e per creare lavoro nel Mezzogiorno, in Puglia e a Brindisi in particolare - che i soldi ci sono, sono tanti in arrivo col PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), ma che manca proprio la «materia prima», la manodopera specializzata e formata ad hoc per le sfide che sono in cantiere.

«L'economia della conoscenza» non è una favola tanto cara alla Camera del lavoro ma è, come tutti riconoscono uno dei motori trainanti dell’economia italiana, uno dei fattori che più esaltano la qualità e la competitività del made in Italy e, quindi, l’elemento propulsore che deve portare alla ripartenza dei nostri territori: questa è la sfida più dura su cui misurarsi, senza perdere altro tempo! I dati emersi nel corso delle visite a Lecce, della Ministra dell'università e della Ricerca Maria Cristina Messa, e a Taranto, del Ministro alle Infrastrutture e della Mobilità sostenibile Enrico Giovannini, sono emblematici, ma rendono l'esatta dimensione del bisogno reale di personale specializzato, tra cui tecnici e ingegneri. 

Molti nostre «menti» giovani sono state costrette a «fare la valigia» emigrando in cerca di occupazione, altri sono nel pieno del processo formativo, ma altri ancora devono essere formati. E’ necessario puntare con forza e decisione sia verso il rientro del nostro «capitale umano», che attualmente rimpingua e contribuisce a sviluppare le economie di altri territori, sia verso un intenso processo formativo qualitativo, al fine di non farci sfuggire, ancora una volta, il treno della ripresa. Il capoluogo messapico ha buone chance e potenzialità per accogliere questa opportunità. Recentemente il decreto firmato dal Ministro Giovannini ha finanziato con ben 15 milioni di euro un grande progetto di rigenerazione del centro storico di Brindisi col Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza).

E' ora anche di mettere a sistema le risorse puntando sia sulla didattica che sulla ricerca, non dimenticando di valorizzare quell'importante contenitore rappresentato dalla Cittadella della ricerca.  Da sempre la Camera del lavoro di Brindisi sostiene queste tesi avendo come obiettivo la creazione di quel «lavoro buono» che serve tanto al nostro territorio, ai nostri giovani. Questa è l’occasione buona per avviare un importante processo, rivoluzionario e rivitalizzante, per l'economia dell'intera provincia. Riteniamo che in tal modo si possono cogliere le sfide del «Green new deal» al fine di dominare nuove tecnologie – si pensi solo ad esempio a tutto ciò che ruota attorno alla filiera della produzione di idrogeno verde, alla filiera che si può creare attorno e alla riconversione degli impianti - e mettere a frutto le ricadute positive per il territorio creando nuove economie connesse al nostro tessuto industriale.

In tal senso non bisogna dimenticare le possibilità che si stanno aprendo sul fronte dello sviluppo sostenibile e dei cambiamenti climatici, così come quello del rapporto, sempre più proficuo, con l'Onu. Lo sviluppo dell'Università e della ricerca a Brindisi sono un pilastro imprescindibile per avviare quel cambiamento da anni cercato. Questo primo finanziamento derivante dal Pnrr è come un seme gettato per un nuovo futuro di Brindisi e provincia. Abbiamo il dovere di coltivarlo con grande cura e con tutte le energie possibili, per cogliere, al meglio, tutte le opportunità che «l'economia della conoscenza» porta con sé. 

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