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Acli: "Equilibrio territoriale nella progettazione delle case di comunità"

Intervento del presidente provinciale dell'Acl Brindisi, Gianluca Budano

Riceviamo e pubblichiamo una nota di Gianluca Budano, presidente provinciale Acli Brindisi

La Presidenza Provinciale delle Acli di Brindisi chiede un coinvolgimento dei portatori di interesse nella progettazione a valere sui fondi Pnrr che riguarda le "Case di Comunità", strutture socio sanitarie che dovrebbero potenziare la salute di prossimità. Suona strano (come si apprende ripetutamente dalla stampa) che si presentino progetti senza il coinvolgimento delle organizzazioni di Terzo Settore (come espressamente previsto dal Pnrr) e dei sindaci, che della prossimità sono il cardine fondamentale, con l'obiettivo di coprire in modo strutturato e sistematico un modello di salute provinciale che veda per tutti i Comuni, nessuno escluso, la presenza di servizi che limitino trasferte e disagi in particolare per i soggetti soli e non autosufficienti, specie in assenza di uno strutturato servizio di trasporto sociale.

Le Acli Provinciali di Brindisi richiedono un supplemento di coinvolgimento da parte della Asl e un supplemento di protagonismo da parte dei sindaci, affinché chi ha un ospedale non abbia una casa di Comunità e chi non può avere entrambi abbia ambulatori polispecialistici pubblici o convenzionati e servizi pubblici, con una attenzione ai piccoli Comuni, già mortificati sotto tutti i punti di vista e a rischio depauperazione permanente sul versante dei servizi.

Il nascere e risiedere in questo o quel Comune non può essere l'elemento che discrimina rispetto ai servizi di salute. La nostra sanità ha visto in questi anni un serio processo di razionalizzazione e rilancio a cui diamo un giudizio positivo, è il tempo però dopo lo tsunami pandemico ancora in atto di utilizzare risorse straordinarie come quelle del Pnrr che indebiteranno almeno tre generazioni, di utilizzarle per risolvere definitivamente i problemi più urgenti per la popolazione: tra questi un welfare moderno che elimini ogni disuguaglianza territoriale è la priorità, perché riguarda l'uguaglianza dei cittadini, non un qualunque diritto!

Ci appelliamo a tutti i rappresentanti istituzionali perché il nostro territorio viva questa fase con la consapevolezza della necessità di uno scatto di accelerazione che il "dopoguerra" pandemico richiede. Con preoccupazione, dopo l'entusiasmo espresso per il cd. "Metodo Brindisi" inaugurato da Confindustria, che ora vede uno stallo, ora ci auguriamo diventi un grande laboratorio che riprende velocità e intensità, contamini altre comunità, sia centrato sul benessere globale della comunità, che è fondato su un modello che crea benessere comunitario, dove ogni logica di prevaricazione di un interesse viene neutralizzata in nome di un equilibrio che non è richiesto dal bonton politico, ma dalla natura e dalla dignità di ogni persona umana.

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