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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Navi militari nel porto esterno: "Vantaggio per salute e urbanistica"

Riceviamo e pubblichiamo un comunicato del Forum Ambiente Salute e Sviluppo e di Italia Nostra

Navi militari fuori nel porto esterno: vantaggio per salute e urbanistica

Apprendiamo con soddisfazione che la Marina Militare avrebbe avviato un percorso per uno studio di fattibilità per potenziare la sua presenza a Brindisi e il conseguente trasferimento delle navi fuori dal porto interno, non più ormeggiate quindi al castello Svevo. Il 5 marzi 2020 il Forum e Italia Nostra indirizzarono al sindaco di Brindisi, all’assessore all’urbanistica, al presidente dell’Autorità di sistema portuale del Mar Adriatico Meridionale e al Ministro della difesa una lettera aperta in cui si proponeva proprio lo spostamento della base navale della Marina Militare a Capobianco con conseguente restituzione delle aree attualmente occupate dalla M.M. alla città. 

Si ricordava in quella occasione che un vecchio accordo di programma (mai realizzato) prevedeva che in località Capo Bianco si dovesse costruire per la Marina Militare un deposito carburanti su una colmata da realizzarsi accanto a quella esistente. L’intervento che si proponeva era lo spostamento della base navale dal Seno di Ponente alla colmata realizzata a Capo Bianco dalla British Gas che pare il sito idoneo ad ospitare l’insediamento militare con la costruzione della logistica necessaria alla base navale (capannoni per officine, palazzine per il Comando, uffici, banchine per l’ormeggio delle unità navali militari ed anche di piccoli bacini di carenaggio). 

Tra le numerose ricadute positive che si elencarono si evidenziava che dal punto di vista urbanistico, uno degli immediati vantaggi sarebbe l’eliminazione della strozzatura innaturale costituita dall’impedimento del passaggio da porta Revel a porta Monsignore (sono così chiamati i varchi del comparto militare). Si riacquisirebbe un lungomare che dalla stazione marittima si prolungherebbe sino ai capannoni della Saca e quindi allo svincolo dei Pittacchi. Con tale riacquisizione si avrebbe la possibilità di uso di diverse centinaia di metri di banchine sottostanti il Castello con una spiccata potenzialità turistica. Si avrebbero tutti requisiti per dare vita a una base eccezionale, particolarmente importante per questo settore per la disponibilità, con vantaggi indiscutibili, di strutture già esistenti (capannoni ex Saca e della M.M.) che sarebbero utilissime per creare una piattaforma logistica. Un seno di Ponente che potrebbe essere dichiarato a tutti gli effetti “area urbana”. 

Inoltre gli effetti e i risultati  sarebbero prevedibilmente di vasta portata, un intervento del genere prevede ragionevolmente una cantierizzazione di molti anni che contribuirebbe al rilancio dell’imprenditoria locale dell’aera territoriale e conseguentemente ad un incremento non trascurabile dell’occupazione Inoltre la portualità si potenzierebbe acquisendo più chance nei confronti dei mercati turistici. Tutto ciò porterebbe sicuri benefici ben oltre la città di Brindisi. Sotto tale aspetto si può facilmente intuire la strategicità che questo intervento assumerebbe. Infine una simile soluzione produrrebbe una non trascurabile riduzione di emissioni in atmosfera da traffico marittimo che, come dimostrato in numerosi studi scientifici, hanno un impatto negativo sulle popolazioni residenti lungo il porto. Esprimiamo quindi l’auspicio che una simile soluzione trovi una concreta espressione progettuale ed il sostegno delle istituzioni e delle espressioni politiche e sociali della città.

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