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Giovedì, 18 Aprile 2024
Attualità

Consegne a domicilio: “Tra alti e bassi, ci siamo accontentati"

Le interviste ad alcuni commercianti che hanno proseguito nella vendita dei loro prodotti nella città di Brindisi e in alcuni paesi della provincia

Affidarsi agli altri: nonostante la pandemia abbia provocato un’emergenza sanitaria a livello globale, gli uomini hanno riscoperto il senso di comunità, del vivere bene e meglio, di poter fare a meno di tante cose affidandosi a chi potrebbe dar loro una mano per superare insieme il delicato periodo del coronavirus.

Le consegne a domicilio di spesa, frutta e verdura, pizze e dolci hanno permesso di scoprire nuovi clienti, c’è chi non ha perso quelli di sempre, chi ha allargato la propria distribuzione come il supermercato Arcobaleno di Francavilla Fontana, che ha anche consegnato nelle città di San Michele Salentino, Oria e Ceglie Messapica. Chi non ha rinunciato a fare colazione con le tentazioni del Bar “La nuova capannina” di Brindisi che dopo insistenti richieste degli affezionati clienti ha inventato il Pasticciotto’s day, il Krafen’s day e il Rustico’s day.

I prodotti più acquistati come il lievito e la farina hanno permesso di riscoprire vecchie tradizioni che ha avvicinato genitori e figli, alcuni commercianti si sono soffermati sul “la vita non è fatta solo per lavorare” e “dovremmo imparare a spostarci a piedi o con i mezzi pubblici. Basta macchine che si vive meglio”. Gli incassi, mediamente, non sono stati discreti ovunque, ma ci si è accontentati aspettando di poter ripartire “perché meglio questo che niente proprio”, perché “meglio la salute del resto”, nell’attesa che la burocrazia possa presto permettere di ricevere i famosi 25mila euro di prestito dalle banche.

Brindisi

La Nuova Capannina di Nicola Ravone

“Meglio lavorare un quinto che niente proprio” ha affermato Nicola Ravone del bar pasticceria “La nuova Capannina”. “Consegniamo la colazione da circa quattro giorni, prima non conveniva farlo. Poi abbiamo inventato il Krafen’s day e il Pasticciotto’s day nelle giornate di sabato e domenica perché i clienti mi chiamavano: ne sentivano la mancanza”, prosegue sorridendo.

“Durante la settimana ho realizzato qualche torta su prenotazione, le colazioni le ho consegnate solo al quartiere Casale perché arrivare fino a La Rosa per esempio, per un cornetto, non conveniva. E così le ho fissate a un minimo di dieci euro con consegna gratuita. Ho fatto un lavoro discreto” pensando a quando l’aveva vista nera all’inizio, “da zero a vendere a una cinquantina di clienti non è stato male. Certo, non ci sono i guadagni di quando siamo aperti, però, tutto sommato siamo disponibili a soddisfare il cliente”.

Pizzicotto di  Giancarlo Lafuenti

“Almeno l’80% di perdite. Anche se, anni fa, siamo stati i primi a Brindisi con le consegne a domicilio, ora sono diminuite, ci sono diverse attività che lo fanno. I soliti clienti sono rimasti, ma sono state tragiche le perdite” dice il pizzaiolo Giancarlo Lafuenti, marito della titolare dell’attività, che ha fatto la domanda sia per i 600 euro sia per il prestito dei 25mila euro di cui attende risposta. “Ripartire sarà come farlo da zero, come quando anni fa abbiamo inaugurato l’apertura. Lavoriamo dal lunedì al sabato. Ora stiamo aprendo anche la domenica per vedere un guadagno in più”.

Frutta e Verdura di Pietro Torsella

“Poco e niente, esordisce Pietro Torsella, chi ha acquistato l’ha fatto per la fiducia della qualità del prodotto. I vicini di casa della mia attività, per esempio. Ma non chi passava in auto perché tutti hanno limitato le uscite. I clienti di sempre, insomma, che conoscono la bancarella. Poi ho anche avuto problemi con alcune autorizzazioni e mi hanno obbligato a chiudere per riaprire il  4 maggio” conclude Pietro.

Supermercato Di Meglio, rione Bozzano, Gabri Srls

“Il lavoro si è svolto con le consegne a domicilio. Sono aumentate le vendite , la spesa dei carrelli è aumentata perché magari il figlio viene a fare la spesa per la madre e il padre” racconta Antonio Foschetto. “Il costo della consegna l’abbiamo fissato a 3 euro che prende per sé il ragazzo che le effettua, a eccezione delle persone anziane. Il tetto minimo di spesa è di 20 euro. Sicuramente l’incremento delle vendite è dovuto alla chiusura dei ristoranti e pizzerie. I prodotti a ruba sono stati il lievito che abbiamo deciso di prendere da chilo, le farine, lo zucchero e l’alcool che poi è venuto a mancare perché le aziende hanno deciso di accontentare gli ospedali e gli operatori sanitari com’è giusto che sia”.

Mesagne

Pizzeria Non solo fritta

“Abbiamo ripreso l’attività da circa tre settimane, dicono Massimo e Ramona, ma ovviamente guadagniamo un terzo rispetto a prima. Dal lunedì alla domenica facciamo circa 10-11 consegne e da poco ci siamo attivati per la domenica a pranzo”. Non solo fritta si è organizzata per il pranzo pasquale a domicilio, per esempio, e continuerà a farlo. “Si lavora anche il sabato, ma non come sempre. Tuttavia siamo pronti alla riapertura: abbiamo svuotato il locale dai tavolini e dalle sedie perché la gente non deve sedersi e ci stiamo organizzando per prendere tutte le dovute cautele”.

Supermercati Carrefour express di Ivano Guarini

“All’inizio i clienti ci chiamavano per soli dieci euro ed erano soprattutto giovani. Quindi era una comodità, non più necessità” spiega il titolare dei supermercati, Ivano Guarini. “Mi ritrovavo i supermercati con la gente che faceva la spesa più 15/20 elenchi da consegnare contemporaneamente e avevo due persone per fare tutto. Dunque abbiamo stabilito il tetto minimo di 50 euro” prosegue. “Gli incassi sono certamente aumentati perché vi è stata una corsa all’approvvigionamento, i carrelli pieni nelle settimane che hanno preceduto la Pasqua. La farina è diventata il nuovo petrolio, nel giro di un mese il fatturato è aumentato del 30% rispetto a prima e parliamo delle classiche tipo 00. A ruba anche il lievito, i guanti e l’alcool anche se poi le aziende l’hanno riservato agli ospedali”.

Pasticceria Caropreso, bar Gran Caffè Fantasia e bar Golden

Antonello Caropreso, titolare della pasticceria che ha il suo nome, ha deciso di non mettere in moto tutti i suoi macchinari per rare richieste di torte. Il costo sarebbe stato più elevato del guadagno e ora è pronto a ripartire.

Il titolare del Gran Caffè Fantasia non ha lavorato con le colazioni, ma ha consegnato vassoi di pasticcini, torte e dolci dal costo minimo di 10 euro. Anche il bar Golden è rimasto chiuso, ma ha riaperto l’11 aprile in occasione della Santa Pasqua proponendo la consegna dei gelati a domicilio, delle torte e delle colombe realizzate artigianalmente dal giovedì alla domenica.

Francavilla fontana

Pizza a pezzi di Dante Barbaro

“Ci siamo organizzati con le consegne a domicilio da poco perché non sapevamo come si sarebbe evoluta la situazione. Al momento solo la sera del sabato e domenica” spiega il pizzaiolo Dante.

“Il guadagno è poco, ma quel poco ci è utile per fare la spesa. La consegna è gratuita, non ci sentiamo di chiedere l’euro in più perché comprendiamo le situazioni di tutti. Già c’è difficoltà nel ricevere le prenotazioni, quindi la consegna evitiamo di farla pagare. Ci stiamo accontentando” confida cambiando tono di voce. “Ci dobbiamo accontentare perché abbiamo bisogno di pagare la corrente, l’affitto. La mia commercialista si è mobilitata per richiedere i fondi stanziati dal decreto Cura Italia ma non riceveremo 25mila euro perché avendo avviato da poco questa attività il reddito annuo è basso. Ma ci accontentiamo dei 5/6mila euro. Ci servono per ripartire almeno”.

Supermercato Arcobaleno di Giuseppe Argentiero

“All’inizio c’è stata l’affluenza di clienti con carrelli pieni perché non si sapeva dove avrebbe portato la situazione, poi si è tutto ristabilito” racconta Giuseppe Argentiero. “Quindi inizialmente sono stati svuotati gli scaffali, poi le aziende hanno dovuto recuperare con i prodotti, nonostante gli operai in sofferenza. Ma si è tutto riequilibrato. Abbiamo lavorato con le consegne a domicilio per un minimo di 20 euro di spesa, consegne soprattutto alle persone anziane” prosegue, mentre in sottofondo si sente lo stridere dei carrelli per i corridoi del locale. “Come supermercato Arcobaleno abbiamo consegnato anche nelle città di Ceglie Messapica, Oria e San Michele. E continueremo a stare aperti fino alle 18.30” conclude Giuseppe, soddisfatto della fiducia che i clienti anche di altre città ripongono in lui e nella qualità dei propri prodotti.

Frutta e verdura di Donato Santoro

“Non serve ora aprire fino alle 20. Le attività aperte stanno lavorando comunque, possiamo aspettare ancora in questa fase” commenta il fruttivendolo Donato Santoro. “Anzi, proprio per evitare che ci possa essere una ricaduta, il momento è delicato. E poi la vita non è fatta solo per lavorare, mi piacerebbe andare in palestra, mangiare un gelato quando chiudo l’attività e alle 20 è tardi per fare queste cose. Quindi sono contento, a me va benissimo chiudere alle 18.30” prosegue commentando le decisioni di alcuni comuni della provincia di permettere alle attività di rimanere aperti fino alle 20. “Dovremmo abituarci a un nuovo stile di vita. Basta con le macchine in giro, possiamo spostarci a piedi e con i mezzi pubblici”, continua Donato con voce squillante di primo mattino, mentre una signora è arrivata davanti al suo punto vendita.

“Io mi sono organizzato con la distanza: mi metto sotto la porta, non faccio entrare nessuno in negozio, mi dicono cosa vogliono e riempio la busta”.

“Gli altri comuni, secondo me, stanno sbagliando facendo chiudere alle 20” ritorna sull’argomento. “Sì, faccio anche consegne a domicilio di clienti nuovi, i soliti sono rimasti, quelli del quartiere. Ma sono tanti i nuovi cui consegno a casa frutta e verdura” risponde alla nostra domanda.

Ostuni

Il ghiottone, pasticceria di Raffaele Tanzariello

C’è chi la domenica non ha rinunciato ai pasticcini della pasticceria “Il ghiottone”: oltre alla Città Bianca, il pasticcere ha consegnato le sue torte e i vassoi di pasticcini anche ai clienti di Carovigno e senza pagare un supplemento, “anche se in tanti chiedevano quanto costava il trasporto”. Raffaele Tanzariello ha lavorato nel fine settimana, dal sabato alla domenica e non ha imposto una spesa minima nei vassoi: “Non puoi pretendere che un nucleo familiare di tre persone prenoti un vassoio di dieci euro”. Questa mattina il pasticcere Tanzariello era nel suo laboratorio a preparare i dolci per il week end del 25 aprile: “Sarà festa e stamattina sono venuto presto a iniziare a realizzare le ordinazioni che abbiamo ricevuto”.

Cifo srl di Giovanni Zurlo e figli

Cifo di Ostuni ha due punti, uno di vendita al dettaglio e l’altro servizio che offre è la ristorazione. “Abbiamo fissato il prezzo minimo di spesa a 30 euro, ma sicuramente i nostri guadagni sono diminuiti perché lavoriamo molto con la ristorazione che in questo momento è chiusa. Lavoriamo comunque dal lunedì al venerdì sia mattina che pomeriggio e il sabato solo la mattina” ci rispondono dagli uffici dell’amministrazione.

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