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Macchia (Cgil): "La salute mentale non diventi la Cenerentola del servizio sanitario"

Nota del segretario generale indirizzata al direttore generale della Asl di Brindisi, Giuseppe Pasqualone

BRINDISI - Riceviamo e pubblichiamo una nota a firma del segretario generale della Cgil Brindisi, Antonio Macchia, con la quale chiede al direttore generale della Asl di Brindisi, Giuseppe Pasqualone, un incontro urgente per discutere sul tema della salute mentale, prevedendo interventi volti a dare risposte alle persone più fragili.

La seconda conferenza nazionale per la salute mentale “Per una Salute Mentale di Comunità”, promossa dal Ministero della Salute per i giorni 25 e 26 giugno 2021, a distanza di venti anni dalla prima conferenza nazionale del 2001, deve rappresentare una straordinaria occasione per aprire anche nel nostro territorio un focus sulla salute mentale per il rilancio dei servizi e per il superamento delle tante criticità presenti nella Asl Brindisi che stanno mettendo a rischio 'il diritto alle migliori cure possibili' delle persone con disturbi mentali. 

Il quadro generale, nell’ambito della gestione del Dsm, indica una crescente difficoltà nel garantire i livelli essenziali di assistenza, a causa dei pesanti tagli alla salute mentale intervenuti in questi anni in maniera massiccia che hanno inciso in modo grave sull’intero sistema: grave carenza di personale; indebolimento dell’organizzazione territoriale, in primis dei centri di salute mentale, ed il sistema della medicina preventiva; inadeguato sostegno alla salute mentale di comunità; grave carenza di posti letto nonostante vi sia il diritto ad avere 1 posto letto per ogni 10.000 abitanti e non meno di 0,7 (vedi Pro Regione Puglia), mentre sono attivi i soli 15 posti letto al Perrino, tenuto conto che non è stata ancora attivata (e forse mai lo sarà) la seconda unità operativa complessa psichiatrica ospedaliera a Francavilla Fontana così come invece prevede il piano di riordino ospedaliero.

È necessario, quindi, invertire la rotta perché la salute mentale non può essere considerata la Cenerentola da porre sempre in coda alla programmazione degli investimenti da adottare, anche perché la pandemia ha determinato una grave recrudescenza delle fragilità del disagio psichico. L’emergenza sanitaria, infatti, ha messo in luce più che mai come queste persone si siano molte volte ritrovate estromesse dalla partecipazione alla vita sociale anche perché le suddette criticità depotenziano la cosiddetta medicina preventiva tesa a prevenire l’insorgenza di condizioni patologiche, nonché alla diagnosi dei disturbi prima dell’insorgenza di sintomi e/o complicanze, quando le probabilità di cura sono massime.

È evidente che una delle forme più importanti di prevenzione del disagio mentale si esprime attraverso servizi territoriali in grado di essere vicini ai bisogni dei cittadini di intercettare problemi, criticità e potenzialità che spesso la quotidianità del vivere sociale e della sofferenza individuale occulta o disperde. Un servizio di salute mentale di comunità si configura perciò come servizio di prossimità capace di organizzare risposte articolate in base alle esigenze delle persone in condizioni di fragilità materiale e/o psicologia. Riuscire ad intercettare questi bisogni e fornire risposte adeguate significa limitare le situazioni di crisi, evitare ricoveri impropri ed impedire forme di istituzionalizzazione precoce del disagio mentale.

Tutto questo presuppone un cambio di paradigma, nuovi progetti, un adeguato piano di investimenti per aprire, in sostanza, una stagione nuova della salute mentale che preveda: l’esigibilità del piano di riordino ospedaliero ad oggi rimasto inevaso nella parte in cui si prevede l’attivazione - come sopra sottolineato – del reparto - Spdc  a Francavilla Fontana; un adeguato piano occupazionale/formativo; idonei investimenti infrastrutturali; potenziamento dei servizi territoriali.  Tutto questo per evitare il riproporsi di condizioni di emarginazione sociale e di sofferenza mentale profonda in un momento di grave emergenza sanitaria e sociale dovuta alla pandemia da Covid – 19.  Dunque, la Camera del Lavoro di Brindisi chiede la convocazione della cabina di regia della Asl di Brindisi allo scopo di dare centralità al tema della salute mentale prevedendo interventi volti a dare risposte alle persone più fragili, nella loro dimensione individuale, familiare e sociale.  

Il segretario generale Cgil, Antonio Macchia
                                 
 

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