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Da Milano torna a Brindisi per il pap-test, ma le viene negato perché vergine

La disavventura di una ragazza 27enne fuori sede e la lettera della madre all'Asl sul disservizio: "Le hanno risposto così, situazione inaccettabile"

BRINDISI - Ha prenotato il volo, si è organizzata per scendere da Milano a Brindisi, obiettivo: una visita di prevenzione, il pap-test. Ma quando si è recata al consultorio il test le è stato negato, perché la ragazza è vergine. Questa la motivazione addotta, racconta la mamma della giovane brindisina. Ma il dubbio è che sarebbe mancata quel giorno la strumentazione adatta per eseguire il pap-test su di una ragazza che non ha mai avuto rapporti sessuali. La signora, madre della giovane, non ci sta. E ha inviato una lettera di fuoco alla Asl. E' sulla missiva che si basa il racconto che segue. 

Il racconto della signora comincia così: "Sono la madre di una ragazza di 27 anni (fuori sede), che il 17 novembre 2021 alle 10 avrebbe dovuto eseguire un pap-test presso il consultorio sito nell'ospedale 'Di Summa' di Brindisi, con una prenotazione gratuita del servizio sanitario Regione Puglia, risalente a un mese fa. Dopo la dovuta attesa e dopo la dovuta compilazione di un modulo, mia figlia si è preparata per l'esame. Qui si è sentita dire che non avrebbe potuto eseguire il pap-test in quanto vergine. Mia figlia, sapendo che avrebbe perso la priorità per essere richiamata in futuro, ha espresso la volontà di firmare assumendosi le proprie responsabilità, come normalmente, oramai, succede prima di eseguire qualsiasi esame, visita, intervento, vaccino e quant'altro. L'ostetrica di riferimento di turno ha continuato a rifiutarsi, aggiungendo dicendo di ritornare se la sua situazione fosse cambiata (ossia se nei mesi successivi la ragazza non fosse più risultata vergine. Surreale)".

La signora decide di intervenire in prima persona: "Aspettando, io, in sala di attesa e ascoltando, poi, il racconto surreale di mia figlia, ho deciso di entrare a chiedere spiegazioni e delucidazioni in merito (nonostante la sua maggiore​ età). La dottoressa ha continuato ribadendo ciò che aveva detto a mia figlia, nonostante io le avessi detto che era un esame che si poteva eseguire tranquillamente a una ragazza vergine usando l'apposito speculum che si usa in questi casi, le risposte sono state le seguenti: il pap-test lo eseguiamo solo su donne che hanno avuto rapporti; il pap-test lo eseguiamo solo su questi soggetti che hanno avuto rapporti per evidenziare o scongiurare eventuale Hpv, Human Papilloma Virus. E qui mi chiedo: l'Hpv colpisce solo donne non vergini? Quindi suppongo che le suore siano bannate da esami di prevenzione di questo tipo. Sarebbe stato sufficiente dire semplicemente che a Brindisi la Asl non fornisce gli ambulatori degli strumenti appositi e sarebbe stata più onesta".

Una chiosa doverosa aggiunta in coda alla lettera: "Sulla lettera d'invito all’esame, nell'elenco dove c'è scritto 'si avverte che' e 'le ricordiamo che', non vi è citato nulla in riferimento allo stato integro o meno della vagina (testuali parole dell'ostetrica). Alla fine sono stata liquidata dicendo che non mi doveva alcuna spiegazione e che stava lavorando per cui le stavo facendo perder tempo". Infine, la signora, madre della protagonista della disavventura, si interroga sull'utilità del servizio sanitario nazionale, dato che è incappata in un disservizio di questo tenore.

L'Asl di Brindisi, intanto, preso atto della situazione, si rammarica per l'episodio e si dice disponibile a contattare la signora per svolgere lo screening, in base alle tempistiche della stessa.

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