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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Monitoraggio Xylella: 23 nuove piante infette tra Fasano e Castellana grotte 

Di questi 15 olivi ricadono in agro di Fasano, appartenenti ad un grande focolaio nei pressi di una stazione di servizio, 8 alberi (7 olivi ed 1 mandorlo) a Castellana Grotte

FASANO – Continua l’avanzamento della Xylella in Puglia e continua l’azione di monitoraggio prevista dal “Piano d’azione per contrastare la diffusione di Xylella fastidiosa (Well et al.) in Puglia” biennio 2023-2024, approvato dalla giunta regionale a fine dicembre scorso. Nell’ambito di questi controlli sono emerse 23 nuove piante infette tra Fasano e Castellana Grotte. Lo rende noto il portale “InfoXylella” nato per divulgare tutte le informazioni aggiornate che riguardano il batterio responsabile della morte degli ulivi. 

“Sono stati appena pubblicati sul portale regionale Emergenza Xylella 3 rapporti di prova che riportano 23 ulteriori positivi. Di questi 15 olivi ricadono in agro di Fasano, appartenenti ad un grande focolaio nei pressi di una stazione di servizio, 8 alberi (7 olivi ed 1 mandorlo) a Castellana Grotte”. Si legge. 

“Dai dati del cruscotto risulta che la superficie attualmente ispezionata è il 79,18 per cento di quella prevista, le piante invece il 77.76 per cento di quelle da campionare. Sino ad oggi le piante analizzate sono state 221.887 con 294 risultate infette e già abbattute per oltre il 90 per cento. Il numero dei positivi del monitoraggio attuale risulta già superiore al doppio dei positivi intercettati nel precedente monitoraggio”.

Da quando riporta il piano d’azione per contrastare la Xylella “Il monitoraggio ha inizio nella metà di marzo e prosegue sino a ottobre di ciascun anno. L’Osservatorio e l’Arif diffondono, attraverso il sito istituzionale www.emergenzaxylella.it, le informazioni dettagliate sul periodo di esecuzione delle misure fitosanitarie obbligatorie nelle aree omogenee per caratteristiche altimetriche, climatiche ed ecologiche”. 

“La metodologia per il campionamento dei siti di monitoraggio e le modalità di intervento sono elaborate dall’Osservatorio in collaborazione con le istituzioni scientifiche. L’Osservatorio inoltre, ad integrazione del monitoraggio ufficiale nonché per coinvolgere attivamente la popolazione nelle attività di gestione dell’emergenza fitosanitaria, partecipa con il soggetto a cui viene affidato il servizio di monitoraggio dei vettori, all’organizzazione e alla gestione del monitoraggio civico degli stadi giovanili di P. spumarius. Questa metodologia di monitoraggio viene attuata con tecnici e volontari degli Istituti tecnici agrari, delle organizzazioni professionali agricole, delle organizzazioni dei produttori del comparto olivicolo, mediante l’utilizzo di una specifica applicazione messa a punto da Innovapuglia”. 

Nella premessa del piano di azione si legge che “Le piante infette sono oggetto di uno specifico provvedimento ingiuntivo di abbattimento ovvero, in alternativa, di adozione di misure fitosanitarie consistenti nella capitozzatura delle branche principali e nell’innesto di cultivar resistenti. I proprietari/conduttori di piante infette che intendano procedere alle operazioni di capitozzatura e di innesto, qualora non sia possibile eseguire tempestivamente tali operazioni e si fosse nel periodo di presenza dello stadio adulto dei vettori (da maggio a novembre), al fine di evitare la diffusione del batterio, devono procedere obbligatoriamente a propria cura e spese ad isolare la pianta infetta con protezioni meccaniche quali incappucciamento degli alberi. La protezione è accompagnata da idonea potatura e dalle operazioni necessarie per la lotta al vettore: sfalcio di tutte le essenze erbacee, lavorazione del terreno dopo lo sfalcio, trattamenti con prodotti fitosanitari autorizzati. L’Osservatorio controlla la corretta esecuzione delle misure fitosanitarie”. 

Va ricordato che dal 10 marzo al 15 maggio i gestori di terreni agricoli e verde pubblico devono eseguire le lavorazioni del terreno obbligatorie per la lotta alla diffusione dell’insetto vettore della Xylella. Dal 10 marzo al 20 aprile, invece, è obbligatorio  eseguire le lavorazioni dei terreni (arature, fresature, erpicature, trinciature)  per eliminare le erbe spontanee su cui si sviluppano le forme giovanili della sputacchina, nei territori che si trovano a 200 metri sul livello del mare. Dal 1 aprile al 30 aprile, invece, è obbligatorio  eseguire le lavorazioni dei terreni tra quelli che si trovano tra i 200 e i 500 mt sul livello del mare. Ricorrere al diserbo solo se strettamente necessario.  Le lavorazioni non vanno effettuate: nelle aree protette, macchia mediterranea, boschi, campi con colture erbacee in atto, pascoli.

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