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Morta avvelenata la randagia che viveva sulla strada degli sportivi

La cagnolina è stata trovata agonizzante proprio da uno degli atleti che si allenano in contrada Fauso e che puntualmente si occupava di procurarle acqua e cibo

SAN PIETRO VERNOTICO - Morta dopo essere stata avvelenata la cagnolina che da quattro anni a questa parte viveva nelle campagne di contrada Fauso a San Pietro Vernotico, sfamata e accudita dai frequentatori della zona, specialmente dagli sportivi. La cagnolina è stata trovata agonizzante proprio da uno degli atleti che si allenano in contrada Fauso e che puntualmente si occupava di procurarle acqua e cibo, insieme ad altre persone. L’uomo ha contattato il veterinario Pietro De Rocco, che lavora in convenzione per conto del Comune, che dopo un sopralluogo insieme agli agenti della Polizia locale l’ha prelevata per tentare di salvarla. Ma dopo due giorni di sofferenze, ieri, lunedì 13 settembre, è deceduta. 

Il veterinario, sulla sua pagina Facebook, annuncia una denuncia contro ignoti. “Finalmente ve ne siete liberati, finalmente potete camminare tranquillamente, avete finito di chiamare me e Polizia locale, avete pensato di avvelenarla. Ringrazio architetto Renna per essergli stato vicino tutto il tempo di agonia. Domani sporgerò denuncia contro ignoti. Condividiamo per riconoscere i suoi diritti”. Scriveva ieri De Rocco, convinto che quel povero animale ha avuto solo la colpa di finire tra gente che ha paura dei cani. 

“Sapevamo che era innocua e che molti le volevano bene e si prendevano cura di lei per questo non l’abbiamo mai catturata nonostante le segnalazioni. Quando è stata ritrovata aveva tutti i sintomi di un avvelenamento, ho fatto di tutto per salvarla ma non c’è stato nulla da fare”. 

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