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Sterilizzazione dei gatti randagi, "I felini di Puglia" chiedono l'attivazione dell'ambulatorio Asl di Ostuni

I Comuni che registrano il più alto numero di colonie feline censite sono Fasano e Ostuni (rispettivamente 126 e 102) seguiti da Brindisi (86) e Mesagne (70)

BRINDISI - Continuano in provincia di Brindisi le sterilizzazioni dei gatti liberi delle colonie feline censite nell’ambito del progetto “I Felini di Puglia” ideato da Mariagrazia Distante e avviato nel 2016. Molti i Comuni che hanno deciso di aderire al progetto, anche con delibera di giunta, facendo propria la modulistica predisposta per semplificare le procedure nel rispetto delle normative vigenti in tema di randagismo felino e tutela dei gatti liberi. Significativi i numeri sia in termini di colonie feline censite (oltre 500 in tutta la provincia) che di gattare e gattari attivi che hanno scelto di accudire una o più colonie feline diventandone ufficialmente tutori tramite l’apposito modulo di censimento registrato presso il Comune di appartenenza.

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"Inadeguati invece i posti che l’Asl veterinaria mette settimanalmente a disposizione dei cittadini che hanno assunto l’impegno volontario di contenere il randagismo felino urbano collaborando con l’Asl alla cattura dei gatti da sterilizzare, trasporto in Asl, post degenza operatoria e reimmissione sul territorio", sottolinea la Distante insieme a Silvana Camposeo, de "I felini di Brindisi". A fronte di 6.448 gatti censiti, l’Asl ne ha sterilizzati poco più della metà "ma sarebbero di più se l’ambulatorio Asl di Ostuni, allestito nel 2016 a seguito dell’avvio del progetto pilota, non fosse chiuso alle sterilizzazioni feline inspiegabilmente da circa due anni, mentre invece viene utilizzato per sterilizzare i cani randagi". si legge nella nota. I Comuni che registrano il più alto numero di colonie feline censite sono Fasano e Ostuni (rispettivamente 126 e 102) seguiti da Brindisi (86) e Mesagne (70).

"Ci chiediamo come mai alle sedute settimanali di sterilizzazione non se ne aggiunga una anche su Ostuni visto il numero cospicuo di colonie censite", sottolinea il gruppo provinciale “I Felini di Brindisi” che da tempo invia sollecitazioni in merito insieme ai singoli curatori, nonché da parte dello stesso Comune di Ostuni che riceve lamentele dai curatori attivi molti dei quali costretti a rinunciare al servizio poiché impossibilitati a raggiungere gli altri ambulatori Asl ubicati a Francavilla Fontana, Brindisi e Cisternino. "E’ doveroso precisare che - continua la nota - laddove la Asl fosse impossibilitata a garantire un servizio adeguato alle esigenze del territorio, la legge regionale 02/20 consente di esternalizzare il servizio avvalendosi di apposite convenzioni con strutture private, direttamente disposte dai servizi veterinari Asl."

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Resta comunque in capo alla Asl l’obbligo di controllo della riproduzione su tutti gli animali d’affezione vaganti e non sono quindi i Comuni a dover impegnare fondi per ottemperare a tale obbligo. Restano in capo ai Comuni, invece, tutti gli altri obblighi riconducibili alla vigilanza sulla tutela e il benessere degli animali presenti sul proprio territorio, come ad esempio quello di garantire un pronto ed immediato soccorso agli animali feriti o gravemente malati. "Ricordiamo che i gatti che vivono in stato di libertà sono patrimonio indisponibile dello Stato e svolgono una funzione utile all’uomo essendo predatori naturali di altri animali come i roditori, animali questi portatori di malattie trasmissibili all’uomo", conclude la nota. 

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