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"Speculazione sulle mascherine? Falso". Farmacista sporge querela

Il caso ha riguardato la farmacia Calamo Specchia in via degli Emigranti al centro di una polemica per il costo delle Fpp1 con filtro

OSTUNI - Mascherine che vanno via come fosse pane. Negozianti, sanitarie e farmacie che non fanno in tempo a rifornirsi e a soddisfare le continue richieste dei clienti che, in molti casi, sono inseriti nella lista di prenotazione.Nonostante tutte le disposizioni diramate fino ad oggi non obbligano ad indossarla se non in presenza di problemi respiratori o in utilizzo a determinate categorie, la mascherina è diventata, da alcune settimane, l’oggetto più richiesto.

E se in certi casi, per fortuna sporadici, alcuni rivenditori hanno tentato di specularne la vendita con un rincaro quadruplicato ed il relativo intervento della guardia di finanza, in altri però, il prezzo finale è stato dettato da un aumento alla base, ovvero dall’azienda fornitrice. Con la conseguenza che il prezzo in negozio subiva un incremento tale da far montare la protesta dei clienti che non hanno risparmiato accuse e commenti negativi, soprattutto via social.

E’ la situazione in cui si è trovata una farmacia di Ostuni, la Calamo della dottoressa Adele che, lo scorso 10 marzo è stata subissata di rabbiosi commenti su Facebook dopo che un cliente ha postato lo scontrino di acquisto di tre mascherine, nello specifico le FPP1 con filtro, vendute a 22 euro ciascuna. “Una situazione incresciosa – spiega la dottoressa – che mai mi era capitata nella mia vita professionale, avendo avuto sempre un comportamento corretto e rispettoso nei confronti dei miei clienti ma che mi ha costretta a sporgere querela per diffamazione e per tutelare il buon nome e quello della mia attività.”

fattura acquisto mascherine-2

La dottoressa ci spiega, infatti, che le mascherine non sono un prodotto venduto nella sua farmacia ma che, date le richieste pressanti dovute al contagio di Covid-19, ha cercato il tutti i modi di reperirle seppur con un piccolo quantitativo attraverso una società barese. Le 80 mascherine della tipologia sopra indicata sono state acquistate, come prova la fattura, al costo di 18,50 euro iva compresa dal fornitore, vendute al pubblico a 22 euro e andate via in meno di due ore.

“Il costo madre – spiega ancora la dottoressa – è quello indicato nella fattura e per il quale io non ho nessuna colpa. Il piccolo sovraprezzo era dovuto per coprire i costi ma non certo per trarne un guadagno o speculare in un momento così difficile per tutti noi. Questo per chiarezza nei confronti dei miei clienti e di tutte quelle persone che si sono sentite autorizzate a ledere me e la mia attività. Spero solo che questa storia finisca preso e qualsiasi risarcimento ne deriverà da questa vicenda giudiziaria sarà devoluto alle organizzazioni sociali che operano nella città di Ostuni.”

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