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Mangia funghi velenosi raccolti nel bosco, donna intossicata: è fuori pericolo

Una 59enne di Ostuni si è recata ieri, venerdì 16 ottobre, al pronto soccorso con sintomi quali tremori, vomito e diarrea

OSTUNI - Ha mangiato dei funghi velenosi preparati sott'olio e raccolti nel bosco e subito ha manifestato tremori con brividi di freddo, vomito e diarria. Tempestivo è stato l'intervento dei sanitari del pronto soccorso su una donna, 59enne, che si è presentata ieri, venerdì 16 ottobre, all'ospedale di Ostuni, per salvarle la vita. I medici del pronto soccorso, infatti, hanno subito contattato l’esperto reperibile del centro di controllo micologico, attivo dal 1998 nel dipartimento di prevenzione della Asl di Brindisi e diretto da Liborio Rainò. Il micologo ha effettuato un’indagine epidemiologica volta a identificare la specie fungina responsabile dell’evento. Sono stati sottoposti alla visione del tecnico della prevenzione funghi simili a quelli che hanno causato l'intossicazione, riconosciuti come Boletus Satanas, il cosiddetto “porcino malefico”, Boletus Rhodoxantus e Leccinum. A quel punto, in collaborazione con il centro Antiveleni, è stata disposta la terapia corretta. La donna è fuori pericolo. A raccontare i dettagli dell’episodio Gianpaolo Amatori, micologo del centro di controllo.

“Ieri mattina (venerdì 16 ottobre) – dice - il marito della donna, come fa da anni, è andato a raccogliere funghi nel bosco ostunese di San Biagio, e li hanno poi preparati sott’olio. Questa volta l'imperizia ha colpito e i funghi hanno intossicato la moglie del raccoglitore, che ha manifestato tremori con brividi di freddo, vomito e diarrea. Le prime piogge che fanno seguite a giornate calde e umide favoriscono la fuoriuscita dei funghi. Quello di ieri - continua Amatori – è stato il secondo caso in questa stagione e non sempre va a finire bene: ci si deve rivolgere al centro della Asl, che si avvale di tre micologi e due laboratori per il riconoscimento delle specie attraverso le spore”. Il centro micologico, infatti, è impegnato nel controllo delle partite di funghi spontanei immessi nel circuito commerciale, con il rilascio del certificato di commestibilità, nonché nell’attività di consulenza e certificazione micologica, gratuita, nei confronti dei raccoglitori occasionali.

“Ogni anno – continua Amatori – si verificano 50, 60 intossicazioni e nel 2019 c’è stato un episodio mortale. Nel malaugurato caso d'intossicazione bisogna immediatamente recarsi in ospedale portando eventualmente residui dei funghi cotti, scarti di pulizia o prodotto ancora integro, per permettere l'individuazione della specie”. “Rinnoviamo l’invito – dice ancora Amatori - a non acquistare o accettare funghi raccolti da persone sprovviste del patentino rilasciato dopo un corso. Anche le persone autorizzate, in ogni caso, sono tenute a mostrare il raccolto agli specialisti della Asl, prima di commercializzarlo. Chi non si attiene a tali prescrizioni è passibile di sanzioni amministrative”. I funghi vanno cotti per almeno 25-30 minuti in umido, poiché scarsamente digeribili, e consumati soltanto in piccole quantità come condimento o contorno e non in pasti ripetuti e frequenti. I funghi spontanei possono essere mangiati solo se si è in buona salute e non sono consigliati ad anziani, bambini e donne incinte. 

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