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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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"Una partita con mamma e papà", l'iniziativa coinvolge i figli dei detenuti a Brindisi

L'evento rientra in un progetto più ampio che mira a non far disperdere il legame tra genitori e prole, oltreché a sensibilizzare sullo stato di emarginazione che spesso vivono i piccoli figli dei detenuti

BRINDISI - Dallo scorso 1 giugno, negli istituti penitenziari italiani, si disputa la settima edizione de La Partita con mamma e papà. Si tratta dell’atteso incontro tra i genitori detenuti e i loro figli, all’interno dell'annuale campagna Carceri aperte. L'intento è quello di far accedere le famiglie negli istituti, per partecipare ad un evento atteso e “relazionale”.

La possibilità di giocare una partita di calcio con i genitori detenuti e di condividere questo momento ludico, normale per tutti gli altri bambini - infatti - risulta eccezionale per le persone interessate e rimarrà a lungo nella loro memoria. L'evento si svolgerà anche nella casa circonariale di Brindisi il prossimo 13 giugno, e riguarderà un numero consistente di istituti penitenziari italiani (cliccando qui è possibile consultare il calendario). 

Mantenere il legame tra genirori e figli

La Partita con mamma e papà è organizzata dall’associazione Bambini senza sbarre Ets in collaborazione con il Ministero della Giustizia, Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria. L'iniziativa, insieme a Carceri aperte, si inscrive, come ogni giugno, nella campagna europea Non un mio crimine ma una mia condanna del network europeo Cope (Children of prisoners europe).

La campagna vuole sensibilizzare sul tema dell’inclusione sociale e delle pari opportunità per tutti i bambini e ha l’obiettivo di portare in primo piano il tema dei pregiudizi di cui spesso sono vittime i 100mila bambini in Italia (2,2 milioni in Europa) che hanno la mamma o il papà in carcere, e che per questo - spesso -  sono emarginati. Sono bambini che vivono in silenzio il loro segreto sul genitore recluso nel tentativo di non essere stigmatizzati ed esclusi.

Genitore detenuto con bambino. Foto 'Bambinisenzasbarre'

Obiettivo principale di Bambinisenzasbarre, perseguito da vent’anni, è il "mantenimento del legame tra bambino e genitore detenuto", diritto sancito dalla Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza.

Per raggiungere questo obiettivo, l'associazione ha creato, negli anni, strumenti specifici: dallo “Spazio Giallo” in carcere (luogo di ascolto e sostegno psicologico nella struttura), al colloquio esclusivo, dai gruppi di parola, al laboratorio artistico. E così via. 

Sensibilizzare in tutta Italia

La partita con mamma e papà diventa, con il tempo, un’azione che incide anche sul carcere. Quest'ultimo ritrova sé stesso e si mobilita in ogni suo settore, anno dopo anno.

L’azione è partita otto anni fa con l’adesione di 12 istituti, 500 bambini e 250 papà detenuti. Si è tenuta tutti gli anni salvo la sospensione per due edizioni a causa della pandemia. Nel 2022 è stato raggiunto il numero di 82 incontri giocati in altrettante carceri e città, da Belluno a Palermo, da Roma a Cagliari, da Napoli a Bari, coinvolgendo migliaia di bambini e loro genitori detenuti, oltre agli agenti di polizia penitenziaria, gli educatori, soggetti del terzo settore operanti nelle carceri, la cittadinanza, i media locali e nazionali.

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