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Venerdì, 29 Marzo 2024
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"In Ortopedia c'è una grave carenza di operatori socio sanitari. Bisogna intervenire"

L'allarme lanciato dalla Funzione pubblica Cgil riguarda l'ospedale Perrino di Brindisi. Per il sindacato sono a rischio i livelli essenziali di assistenza

BRINDISI - In Ortopedia, al Perrino di Brindisi, ci sono pochissimi operatori socio sanitari, meno di quanto previsto. La Cgil di Brindisi ha segnalato per la seconda volta la carenza di personale oss (operatore socio sanitario). Il 4 maggio scorso la Funzione pubblica Cgil ha trasmesso alla Asl di Brindisi una analisi sul fabbisogno di personale evidenziando la grave carenza di oss nel reparto Ortopedia. Secondo le delibere regionali numero 1388/2011 e 3008/2012, le risorse umane impiegate devono essere idonee a garantire l’erogazione dei Lea (Livelli essenziali di assistenza) con adeguati standard di appropriatezza, efficacia ed efficienza, fanno notare dal sindacato. 

Di contro, in alcune unità operative di importanza strategica, come appunto il reparto di Ortopedia del Perrino, su 36 posti letto ruota quasi sempre un solo oss e due infermieri per turno tranne in casi eccezionali, quando si riesce a coprire il turno di lavoro con un oss e tre infermieri. Solo i turni di mattina possono contare quasi sempre su due unità Oss. Una situazione che si vive, spesso, anche in altri reparti e che va in controtendenza rispetto alla garanzia dei Lea, esponendo il personale ad un elevatissimo rischio da stress lavoro correlato. Prosegue la Cgil: "Le condizioni lavorative che sopportano gli operatori della u.o. Ortopedia comportano oltre al demansionamento e alla dequalificazione professionale, anche turni non conformi ai dettami normativi e contrattuali". 

"Ne consegue un eccessivo carico di lavoro e l’impossibilità di garantire la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro oltre ai rischi per la tutela della salute psico-fisica dei lavoratori interessati - proseguono dal sindacato - Non si possono accettare decisioni che implicano la riduzione delle dotazioni di personale Oss e infermieristico. La continua mancanza delle figure di supporto mette in gioco non solo la salute degli operatori e il loro operare in sicurezza, ma anche la qualità delle cure ai cittadini. Le attuali disposizioni normative impongono all’operatore sanitario tutto (medico e non) di essere parte attiva in materia di sicurezza delle cure. Questo è il motivo per cui, come organizzazione sindacale, abbiamo l’obbligo di segnalare ogni problematica che possa generare rischio e sicurezza delle cure". 

Per il sindacato "la segnalazione deve essere fatta ogni qualvolta sussista un rischio delle cure, come la mancanza di materiale, strumentazione non idonea o fuori uso, ma anche e soprattutto ogni qualvolta la dotazione organica non sia adeguata a garantire gli standard assistenziali. Ricordiamo, qualora ce ne fosse ancora bisogno, che gli Infermieri in alcune unità operative continuano ad essere demansionati, nonostante il Tribunale di Brindisi con la sentenza 306/2017 abbia già condannato la Asl. Concetto ribadito anche dalla Corte D’Appello di Lecce: 'L’infermiere deve compiere il suo lavoro senza dover svolgere mansioni inferiori a causa della cronica carenza di personale oss'". Alla luce di quanto esposto, la Fp Cgil ha chiesto, "ancora una volta, la risoluzione immediata della problematica in oggetto".

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