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Servizi sociali: "Tagli di ore ai lavoratori". Il Cobas protesta

Il segretario provinciale Roberto Aprile organizza un sit in per mercoledì 13 gennaio davanti alla sede del Comune di Brindisi

BRINDISI – Ancora problemi per i lavoratori nel settore dei Servizi sociali del Comune di Brindisi. Il sindacato Cobas ha organizzato per mercoledì 13 gennaio, alle ore 9, in piazza Matteotti (di fronte a Palazzo di città) un sit in di protesta contro il taglio del 20 per cento dell’orario di lavoro. Il segretario provinciale del sindacato, Roberto Aprile, fa sapere che la cooperativa Amani ha già comunicato ai propri dipendenti il passaggio da 36 a 32 ore settimanali. Altre cooperative dovrebbero farlo a breve. Tali decurtazioni sono previste nel bilancio di previsione 2020-21-22 approvato lo sorso 22 dicembre dall’amministrazione comunale. 

“Il sindacato Cobas – scrive Aprile in una nota stampa - è fortemente preoccupato anche dello scadimento della qualità dei servizi; meno ore di lavoro si trasformeranno sicuramente in una minore attenzione al sostegno delle fasce più deboli della popolazione tra cui in particolar modo donne e bambini”. Il sindacalista non vede “all’orizzonte nessuna proposta del Comune rivolte a superare tale situazione”. “Non vediamo - aggiunge - ancora nulla dei progetti sbandierati direttamente dal sindaco Rossi direttamente ai lavoratori che dovevano dare nuovo vigore al settore dei servizi sociali. Anche l’invito dei 71 lavoratori dei servizi sociali a realizzare un tavolo di discussione dove poter costruire insieme una progettualità nuova e percorsi di nuovi finanziamenti non ha mai avuto seguito”.

Aprile spiega inoltre che il sit in sarà accompagnato da un incontro con il sindaco Riccardo Rossi, dopo che in occasione dell’ultima manifestazione di protesta organizzata per questioni analoghe, il pimo cittadino aveva riferito di non poter limitare il confronto a un solo sindacato Cobas. “Forse qualcuno - si chiede Aprile - si sarebbe offeso e messo il muso?”. Sempre a proposito del sindsco, Aprile aggiunge: “Ci riferì che subito dopo l’approvazione del bilancio ci sarebbe stato un incontro con tutti i sindacati, cosa ancora non avvenuta e trovarci di fronte ad un fatto compiuto. Ritornare sotto il Comune è un dovere per il Cobas, quello che ci interessa è evitare i tagli ai lavoratori ed ai servizi per i cittadini”.

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