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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Trasferimento aule di studio impantanato, protestano i giovani

Nota di "Ora tocca a noi" apertamente critica nei confronti della Regione Puglia e degli enti locali che avrebbero potuto collaborare

BRINDISI – Non si può certo dire che le operazioni di allestimento di alcune sale studio della Biblioteca Provinciale nei locali dell’ex convento Santa Chiara siano improntate alla velocità e all’efficienza. Si tratta di un servizio destinato soprattutto agli studenti degli istituti di istruzione secondaria superiore, ma ormai siamo a due mesi circa dalla fine delle lezioni e sembra che il trasferimento degli arredi necessari si sia insabbiato sul percorso, notoriamente asfaltato, tra l’edificio in fase di ristrutturazione all’imbocco di viale Commenda, e lo storico immobile nei pressi di piazza Duomo.

Se ne duole il movimento “Ora tocca a noi” che pur tenuto a non scuotere la maggioranza che sostiene al Comune di Brindisi, ha perso proprio la pazienza e ora protesta apertamente nei confronti della Regione Puglia che, come è noto, è ormai titolare del polo biblio-museale di Brindisi, una volta pertinenza esclusiva della Provincia. “Siamo profondamente dispiaciuti – esordisce infatti il comunicato - di dover diffondere questa nota stampa, a circa un mese dalla precedente, sul tema ormai noto dell’allestimento della biblioteca provvisoria presso l’ex Convento Santa Chiara, come da accordo stipulato tra Comune di Brindisi e Regione Puglia nello scorso agosto.

“Se da un lato dobbiamo constatare, con amareggiata soddisfazione, che solo dopo il nostro intervento dello scorso 5 marzo (quindi a circa 7 mesi dalla stipula dell’accordo) sia iniziato il trasloco degli arredi per l’allestimento delle sale studio, dall’altro dobbiamo prendere atto del persistere di una situazione ancora stagnante e ci auguriamo che non siano necessari ulteriori 7 mesi per la predisposizione e l’organizzazione del servizio”, annotano gli estensori del documento di protesta.

“Se la Regione Puglia dovesse rilevare delle difficoltà logistiche e di risorse umane per garantire l’apertura e la piena fruizione del servizio, la invitiamo a palesare apertamente questo disagio così da trovare insieme una soluzione urgente”, dicono i giovani di ‘Ora tocca a noi’. “È proprio uno strumento attivato dalla Regione quello degli accordi di collaborazione con associazioni ed enti che, a titolo gratuito, possono coadiuvare i dipendenti regionali nella gestione del servizio, un dispositivo che potrebbe rivelarsi utile per permettere l’attivazione immediata dell’aula studio”.

Forse ‘Ora tocca a noi’ allude alla Provincia di Brindisi e alla sua società in house, Santa Teresa Spa, che dovrebbe gestire i servizi della ex Biblioteca provinciale? È molto probabile. “Siamo convinti che con buona volontà e impegno sia semplice individuare soluzioni in tempi brevi, considerando che per noi è imprescindibile che l’apertura della biblioteca avvenga prima delle imminenti vacanze pasquali, periodo in cui migliaia di studenti fuori sede ripopolano Brindisi, e visto l’avvicinarsi della conclusione dell’anno scolastico e degli esami universitari”.

Un ragionamento fondato sul buonsenso, ma non è stato sino ad ora quello il carburante di molte iniziative a Brindisi. “Se così non fosse e si dovesse continuare a procrastinare l’apertura delle sale studio, considereremo tale mancanza della Regione Puglia molto grave e per nulla rispettosa delle esigenze di un territorio che da oltre tre anni non dispone di una biblioteca”, dice il comunicato. In effetti, dopo i salvataggi di progetti inviati in ritardo, e grandi proclami di routine, la Regione Puglia è sparita. Almeno nei fatti.

Il movimento ‘Ora tocca a noi’ alle prese con questo lassismo, ha un piano di riserva. E lo proporrà, se sarà necessario, al Comune: “In tal caso chiederemo al sindaco di individuare immediatamente una struttura che possa ospitare un’aula studio da affidare in gestione ad una associazione a titolo gratuito, come predisposto dopo le nostre sollecitazioni nelle vacanze natalizie, così da garantire e permettere agli studenti brindisini di disporre di un luogo di studio e di aggregazione anche durante le vacanze pasquali”. Vedremo come andrà a finire.

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