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Centro raccolta Rsu sotto sequestro, l'Adoc: "Urgenti alternative"

Lettera dell'associazione al sindaco Rossi e all'assessore all'Ambiente. Sigilli dalla fine di luglio all'impianto di Ecotecnica

BRINDISI - A distanza di circa due mesi dalle operazioni di sequestro del centro comunale di raccolta Rsu di Brindisi da parte del Nucleo operativo ecologico dei carabinieri nulla è dato sapere circa i tempi di riapertura. Quel che risulta grave è che in questo lasso di tempo nessuno per le vie ufficiali abbia inteso, né da parte del gestore ma soprattutto da parte dell’amministrazione comunale, informare la cittadinanza sulla situazione predisponendo nel contempo servizi aggiuntivi o sostitutivi per far fronte a quella che riteniamo sia una vera e propria emergenza ed un danno per la comunità sia sotto il profilo economico che ambientale". Lo scrive l'Adoc in una lettera indirizzata al sindaco Riccardo Rossi e all'assessore comunale all'Ambiente, Roberta Lopalco.

L'intervento del Noe del 26 luglio scorso

"Quanto sopra, in considerazione dei volumi conferiti abitualmente nel centro raccolta che rischiano verosimilmente di venir meno e di essere smaltiti illecitamente, stante i dati in diminuzione della raccolta differenziata ed il proliferare degli abbandoni. Ma il centro raccolta svolgeva anche funzioni di info - point e fornitura di servizi agli utenti. Un servizio pubblico, contemplato nel capitolato d’appalto, che ha un costo per i contribuenti e che ad oggi non viene reso. Per quanto sopra, si chiede - conclude l'Adoc - quali misure l’amministrazione comunale di Brindisi intenda assumere, nelle more del dissequestro e riapertura del centro, in riferimento a comunicazione e informazione alla cittadinanza, all’adozione di soluzioni alternative che mitighino i disagi e al recupero dei costi legati alla chiusura.

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