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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Ordinanze della discordia a Ostuni: presentato ricorso al Tar

Trentuno operatori commerciali e la Confesercenti chiedono l'annullamento delle limitazioni alla somministrazione e alla vendita di alcolici e superalcolici

OSTUNI – E' stato presentato un ricorso al Tar contro una delle ordinanze anti movida molesta che hanno suscitato forti polemiche a Ostuni. L’iniziativa è stata promossa da 31 operatori commerciali della Città Bianca e da Confesercenti Brindisi, tramite gli avvocati Fabrizio Monopoli e Antonella Molfetta. 

In particolare è stato impugnato, presso il tribunale amministrativo di Lecce, il provvedimento della commissione straordinaria (ordinanza n. 110) che fino al prossimo 30 settembre vieta, dalle 2 alle 6 del mattino, la somministrazione e la vendita, anche d'asporto, di bevande alcoliche e superalcoliche prevedendo una sanzione che va dai 500 ai 5000 euro.

L’ordinanza n. 111 vieta invece, dall'1 alle 5 del mattino, la vendita di prodotti di gastronomia pronti per il consumo immediato da parte degli esercizi del settore alimentare ed artigianale. Tale provvedimento non è stato impugnato perché scade il 5 agosto e la commissione ha già comunicato  che non verrà proprogata. Non è stata impugnata neanche l'ordinanza che prescrive l'utilizzo delle emissioni sonore sino all'1 in settimana ed alle 2 nel fine settimana lungo la costa, sino a mezzanotte in settimana e sino all'1 nel centro urbano e nelle zone rurali, poiché è già in deroga rispetto alla legge regionale che prevede limiti più stringenti. 

“L' ordinanza gravata - si legge, come riporta Ansa, nel ricorso presentato dai legali Monopoli e Molfetta - è immediatamente efficace ed esplica già i propri effetti, sicché già tutti i ricorrenti ne subiscono le conseguenze dannose sia in termini di 'lucro cessante' (commisurato al mancato incassato), sia in termini di danno emergente". "E ciò senza considerare – si legge ancora nel ricorso- il danno all'immagine e quello dovuto all'alterazione del corretto confronto concorrenziale rispetto agli esercenti dei comuni limitrofi che non subiscono le stesse restrizioni e limitazioni inferte dal Comune di Ostuni”. 

Le associazioni di categoria e vari esponenti della politica si erano già schierati contro tali ordinanze, chiedendo alle commissarie di apportare delle modifiche. Al momento, però, non è stato fatto alcun passo indietro. 

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