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Giovedì, 28 Marzo 2024
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La "Jamaica" e l'insulto dei rifiuti arrivati dal mare che nessuno rimuove

La segnalazione di un frequentatore della spiaggia libera che si trova presso la borgata costiera di Campo di Mare

SAN PIETRO VERNOTICO – Tante volte i cittadini affibbiano alle loro spiaggette preferite nomi esotici. È un segno di appartenenza, e di affetto (se si può utilizzare questo termine) a località dove magari si va da quanto si era bambini. Poi sono arrivate le petroliere, ed è arrivata la plastica, e anche la “Jamaica”, un tratto di spiaggia libera di Campo di Mare non si è salvata.

E con l’inizio della stagione estiva e l’allentamento delle misure anti-Covid, ecco lo spettacolo che si sono trovati di fronte i frequentatori di quel tratto di costa. C’entra sempre l’uomo, perché il 90 per cento di quei rifiuti arriva dal mare, trasportati dalle correnti e dalle tempeste, parte di quell’isola di plastiche e altro materiale galleggiante che si è formata al centro del Canale d’Otranto.

Torre San Gennaro, località Jamaica-2

Ma se nessuno bonifica i litorali almeno all’inizio dell’estate, rimuovendo ciò che il mare ha trasportato a riva, la situazione non cambierà. E bonifica non vuol dire solo pulizia dei tratti sabbiosi, ma anche dei cordoni dunari, delle scogliere, della macchia retrostante, dove il vento sposta i resti dei contenitori di polistirolo e i sacchetti di polietilene.

Bisognerebbe investire nel riequilibrio degli ambienti costieri, altrimenti la lotta all’inquinamento globale dovuto alle plastiche non si potrà vincere solo abolendo gli oggetti e i contenitori di uso comune realizzati con i polimeri. Le foto inviate da un lettore sono eloquenti: i residui vegetali portati in mare dai fiumi fanno parte dei corsi e ricorsi dei processi naturali. Il resto no.

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