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Privatizzazione asili nido comunali: i lavoratori si fermano

I sindacati Cisl Fp, Uil Fpl e Cobas proclamano una giornata di sciopero per lunedì 14 giugno. Chiedono la sospensione del bando

BRINDISI -  Monta la protesta dei sindacati contro la privatizzazione dei 4 asili nido comunali di Brindisi. Cisl Fp, Uil Fpl e Cobas hanno proclamato per la giornata di lunedì (14 giugno) una giornata di sciopero dei 59 lavoratori impegnati nel servizio. I sindacati chiedono la sospensione in autotutela del bando di gara adottato dal Comune di Brindisi e l’avvio di tavoli di confronto. Tale posizione è stata espressa nella giornata di ieri (sabato 11 giugno) l capo di gabinetto della prefettura di Brindisi, Maria Antonietta Olivieri, che ha accolto i rappresentanti delle sigle sindacali. 

“Il bando di gara non solo non convince i sindacati di categoria – si legge in una nota congiunta dei sindacati a firma di Luigi Verardi (Cisl Fp), Luca Facecchia (Uil Fpl) e Bobo Aprile (Cobas) – ma non convince nemmeno le rappresentanze sindacali delle Cooperative Sociali di Puglia che rilevano gravi vizi di criticità del bando in parola chiedendone l’annullamento, non convince assolutamente il comitato spontaneo dei genitori, preoccupati delle esose rette mensili che si troveranno a pagare (tra le 500 e 800 euro) e non convince nemmeno i sindacati confederali che, preoccupati del grave impatto socio-economico della scelta deliberata dalla giunta comunale, chiedono, con una nota inviata al Sindaco e per conoscenza al Presidente della Regione Puglia, all’Assessore Regionale al Welfare ed ai consiglieri regionali del territorio brindisino, un urgente tavolo istituzionale di confronto che, se pur regolato dalle legge regionale sulle politiche sociali ed inserito nei Piani Sociali di Zona è stato artatamente disatteso dal  primo cittadino”.

“Più di 200 le famiglie interessate – sostengono i sindacati - che riscontreranno notevoli complicanze a poter iscrivere i propri figli nel nuovo “modello” delle strutture comunali e 59 le lavoratrici impiegate che troveranno non poche difficoltà ad essere impiegate. A pagare la cattiva politica di questi anni, come consuetudine oramai acclarata di questa città, saranno le fasce più deboli dei cittadini, i lavoratori ma soprattutto i nostri infanti”

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