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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Convocata seduta urgente consiglio sulla crisi Comune - Eni

Per mercoledì alle 15, ecco come seguirla. Città in mezzo al guado da decenni a causa dell'irrisolto nodo ambiente-sviluppo

BRINDISI – Ha un senso la seduta urgente del consiglio comunale sulla crisi Comune – Eni fissata per mercoledì 27 maggio, quando il 28 maggio il sindaco incontrerà i manager di Eni Versalis? Sì, ma solo se in consiglio mercoledì pomeriggio alle 15 si discuterà proficuamente per trovare quell’equilibrio tra interessi di salute pubblica e lavoro, che paiono un obiettivo impossibile e irraggiungibile per Brindisi, anche se sta tutto qui il nodo del futuro: una città più pulita e sana, un nuovo modello industriale, un porto attivo e dotato di infrastrutture moderne e votato all’intermodalità in grado di generare occupazione e turismo.

Avrà un senso, la convocazione di domani, se ogni genere di pressione elettoralistica resterà fuori dalla porta virtuale di questa seduta consiliare, e si lavorerà per dare al sindaco un mandato condiviso. Perché, sino a questo momento, nessuna delle amministrazioni comunali e nessuno dei consigli comunali intesi come organo deliberativo, degli anni sin qui trascorsi dal 1960 è riuscito a mettere le mani concretamente sulla costruzione di questi nuovi equilibri di sviluppo.

Spiace dirlo, ma anche i sindacati devono riflettere profondamente su questo tema, non solo con intenti scritti ma nella pratica. Non possono essere ammesse come punto di riferimento corporazioni di sorta, aree intoccabili, caste e consimili in una congiuntura come quella che vive Brindisi, realtà dove quella di una classe operaia e di tecnici, unita e capace di esprimere anche una classe dirigente, è una foto consegnata al passato.

Parimenti, non possono essere improbabili élite di fautori di una città priva delle fabbriche, di navi, di assetti commerciali avanzati, senza responsabilità politiche o con responsabilità politiche, a pretendere di assumere il controllo della situazione. In questo modo, allargando questa frattura, se si fa in modo che la partita venga giocata sul terreno della paura delle serrate, o su quella del chiudere tutto o quasi, Brindisi non andrà da nessuna parte.

Ritorniamo purtroppo sempre al tema di una realtà politica che, sia a destra che a sinistra, non ha complessivamente la forza dell’autonomia e l’autorevolezza per sciogliere il nodo ambiente – lavoro. Questo non vuol dire che non bisogna provare a imprimere questa svolta, anche cominciando da mercoledì mattina.

È una strada difficile, ma che la politica deve compiere da sola, perché sua è la responsabilità della programmazione, dell’urbanistica, della tutela ambientale, della sanità, dello studio. I fallimenti, dimostra la storia recente del territorio, ricadono sulla testa di tutti, di quelli che tacciono, di quelli che strillano, anche degli assenti. E la stanchezza verso la rappresentazione di una infinita e sterile contesa diventa sempre più forte. Per seguire la seduta consiliare di mercoledì alle 15, e quella rinviata alle 9,30 di venerdì 29 maggio (che si sarebbe dovuta tenere il 27) 

https://www.youtube.com/user/cittadibrindisi  

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