rotate-mobile
Venerdì, 26 Aprile 2024
Attualità San Vito dei Normanni

Incendio al termine dei fuochi d'artificio: assolti i fratelli Di Candia

I titolari della ditta "L’artificiosa" processati per il rogo di sterpaglie sviluppatosi nel 2017, in conclusione della festa patronale di San vito dei Normanni

SAN VITO DEI NORMANNI- “Siamo soddisfatti della sentenza e fiduciosi nella giustizia, siamo sempre stati convinti che la vicenda non potesse che concludersi con la piena assoluzione” dice il presidente del comitato Festa patronale San Vito Martire e San Vincenzo Ferrer, Ignazio Rosato, dopo aver ricevuto la notizia dell’assoluzione dei fratelli Michele e Carmelo Di Candia, titolari della ditta pirotecnica “L’artificiosa” di Sassano (Salerno), difesi dall’avvocato Pasquale Angelini, coinvolti nella vicenda di un incendio che si sviluppò il 9 luglio 2017, al termine dello spettacolo pirotecnico che chiuse la festa patronale di San Vito Martire e San Vincenzo Ferrer a San Vito dei Normanni.

ignazio rosato-2“A tutti noi apparve chiaro fin da subito che si trattò di una fatalità e che i focolai di sterpaglie furono prontamente domati dal servizio antincendio con l’ausilio dei Vigili del fuoco. Siamo molto contenti anche per Michele e Carmelo Di Candia, professionisti scrupolosi e con grande esperienza e sul cui operato abbiamo avuto sempre massima fiducia” prosegue Ignazio Rosato, facendo notare che il Comitato ha sempre operato nel rispetto della legge e delle prescrizioni previste dall’autorizzazione rilasciata dall’autorità di Pubblica sicurezza.

I fatti risalenti al 2017

Il 9 luglio 2017, al termine dello spettacolo pirotecnico che chiuse la festa patronale di San Vito martire e San Vincenzo Ferrer, si sviluppò l’incendio di alcune sterpaglie contestato ai titolari Michele e Carmelo Di Candia della ditta pirotecnica “L’artificiosa” di Sassano (Salerno), ai quali gli inquirenti avevano contestato il reato di “incendio doloso” derubricato, in sede di dibattimento, in “incendio colposo”.

Ma i pirotecnici campani, difesi dall’avvocato sanvitese Pasquale Angelini, professatisi da sempre innocenti, contestando le accuse di negligenza, imperizia e imprudenza, e avendo dimostrato di aver messo in atto tutte le precauzioni di propria competenza e di aver rispettato le distanze di sicurezza previste dalla normativa, sono stati assolti dal tribunale di Brindisi con la formula piena perché “il fatto non sussiste”.

La posizione del comitato della festa patronale

“È stato inoltre accertato come il comitato avesse provveduto a proprie spese alla preventiva bonifica della zona interessata allo sparo dei fuochi artificiali, tagliando le erbacce, bagnando il terreno interessato prima dell’evento e predisponendo il servizio antincendio, il tutto nel pieno e totale rispetto delle autorizzazioni concesse. Ricordiamo che lo spettacolo pirotecnico, della durata di oltre dieci minuti, si svolse regolarmente tranne che gli attimi finali, quando alcune fuliggini incendiate caddero in un terreno limitrofo al campo fuochi, ma comunque ben oltre le distanze di sicurezza previste, provocando l’accidentale incendio di alcune sterpaglie prontamente domato dall’intervento dei Vigili del fuoco e della locale Protezione civile”

“Inoltre- dice ancora il presidente del Comitato festa patronale- voglio ricordare che proprio per poter operare nel massimo della sicurezza abbiamo provveduto, con parere favorevole della commissione Tecnica territoriale per le materie esplodenti, a omologare il nuovo campo-fuochi in contrada Pigna, teatro dello spettacolo a conclusione della Festa 2018 e del Festival dedicato al compianto Arciprete Rosato, trionfo finale della festa del 2019”.

“A causa della pandemia nel 2020 le feste patronali hanno subito un brusco stop mettendo a dura prova le tante famiglie che vivono grazie al lavoro svolto in tali eventi: illuminatori, bande musicali, pirotecnici, ambulanti, giostrai, e tutto il comparto degli spettacoli viaggianti. L’auspicio è che la campagna vaccinale prosegua spedita in modo che già l’estate prossima si possa organizzare qualcosa in onore dei nostri Patroni, come segno di devozione e attaccamento della Città chiedendo loro l’intercessione per uscire quanto prima da questa terribile pandemia e come simbolo di ripartenza e di speranza per il futuro” conclude Ignazio Rosato.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Incendio al termine dei fuochi d'artificio: assolti i fratelli Di Candia

BrindisiReport è in caricamento