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Impianto ex Acsi: il Tar conferma l’affidamento alla Rm Sport

Accolto il ricorso presentato dall’associazione seconda in graduatoria: annullato l’affidamento all’Acquawelness

BRINDISI – Sarà l’Asd Rm sport a gestire l’impianto sportivo ex Acsi. Il Tar di Lecce (sezione seconda), con sentenza emessa nella giornata di ieri (mercoledì 3 agosto), ha bocciato l’affidamento alla società dilettantistica Acquawellness, cristallizzando la determina con cui il Comune di Brindisi, lo scorso giugno, aveva affidato la struttura situata in via Pellizza da Volpedo, al rione Sant’Elia, all’associazione brindisina, arrivata seconda in graduatoria. Si trattava di un provvedimento provvisorio, scaturito dall’ordinanza del Tar che accolse l’istanza di sospensiva degli atti riguardanti l’affidamento all’Acquawelness avanzata dalla stessa Rm Sport, rappresentata e difesa dall’avvocato Massimo Ciullo (foto in basso). Con il pronunciamento di ieri il tribunale amministrativo rende di fatto definitiva la determina dell’amministrazione comunale. Al netto di eventuali capovolgimenti in sede di Consiglio di Stato, dunque, la Rm si occuperà della riqualificazione e della gestione del vecchio impianto per i prossimi 25 anni. 

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Il contenzioso deriva dall’integrazione postuma del computo metrico (non estimativo) da parte dell’Acquawelness. Stando alla tesi sostenuta dall’associazione ricorrente, l’Acquawelness, prima in graduatoria, “non ha prodotto, a corredo della sua offerta, un computo metrico estimativo, bensì un mero computo metrico, rispetto al quale la commissione di gara ha illegittimamente consentito alla controinteressata di integrare l’offerta, esplicitando i prezzi del computo con riferimento ai prezziari delle opere pubbliche vigenti”.“Tale integrazione - sostiene ancora, in sintesi, la Rm Sport - si pone in contrasto con quanto prescritto dall’avviso pubblico della procedura in questione, poiché il computo metrico estimativo era espressamente previsto a pena di esclusione, quale contenuto minimo del plico, e doveva essere prodotto obbligatoriamente come tale (e non come mero computo metrico)”. Al Comune di Brindisi è stato inoltre contestato di non essersi “limitato a chiedere una esplicitazione delle voci contenute nel computo metrico”, ma di aver consentito alla Acquawellness “di colmare delle lacune formali e sostanziali di un computo metrico non rispondente alle prescrizioni di gara”.

L'ingresso dell'impianto ex Acsi di via Pellizza da Volpedo-2

In giudizio si è costituita solo l’Acquawelness, che ha chiesto il rigetto del ricorso e dell’istanza cautelare, sostenendo la legittimità della procedura seguita dal Comune di Brindisi. Il Tar ha però dato ragione alla Rm, confermando l’inammissibilità dell’integrazione postuma del mero computo metrico (non estimativo) prodotto dall’Acquawelness. “Infatti, risulta dagli atti di causa che, pur non trattandosi di gara soggetta al codice dei contratti – si legge nella sentenza -  la relativa lex specialis (che, peraltro, richiama per analogia l’applicazione di alcune norme del D. Lgs. n. 50/2016) espressamente statuisce che ‘all’interno del plico dovrà essere inserita la proposta costituita dai seguenti contenuti minimi, a pena di esclusione: […] Computo metrico estimativo che indichi i costi da sostenere’”.  Il giudice inoltre rimarca come la carenza documentale contestata all’Acquawelness “sia sanzionata in modo espresso con l’esclusione, rispetto alla quale è inammissibile l’integrazione o la riformulazione ex novo delle voci di designazione dei lavori, con relative dimensioni, quantità e prezzi, come invece avvenuto nella vicenda in esame”. Per questo tutti gli atti impugnati sono stati annullati e contestualmente il Comune di Brindisi è stato condannato alla refusione delle spese di lite sostenute dalla società ricorrente, liquidate nella somma di 1500 euro. 

Adesso, salvo ulteriori colpi di scena che potrebbero arrivare dal Consiglio di stato in caso di ulteriori ricorsi, alla Rm Sport l’arduo computo di rimettere in piedi un impianto che dal 2014 versa in totale stato di degrado e abbandono. Gli incendi dolosi e i raid vandalici che si sono succediti negli ultimi hanno messo in ginocchio la struttura, rendendo irriconoscibili i campi di calcio e di calcetto e gli altri fabbricati che si trovano al suo interno. Dopo altri tentativi di affidamento andati a vuoto, la speranza è che questa sia la volta buona. 

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