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Tavoli all'aperto e misure anti-contagio: incontro con i ristoratori

Si è svolto presso la sede del Dipartimento di Prevenzione dell’Asl di Brindisi in piazza Di Summa

BRINDISI – Una delegazione di operatori del settore della Ristorazione ha incontrato i funzionari del Servizio igiene degli Alimenti e Servizio igiene e Sanità pubblica, il comandante della polizia locale Tonio Orefice e l’architetto Marina Carrozzo dirigente ufficio Annona del Comune di Brindisi, per discutere delle ultime disposizioni in materia di ristorazione previste sia dal Dpcm 17 maggio 2020, sia dall’ordinanza del presidente della Regione Puglia n. 237 del 17.05.2020. L’incontro, sostenuto dall’assessore alle Attività Produttive del Comune di Brindisi Oreste Pinto, si è svolto presso la sede del Dipartimento di Prevenzione dell’Asl di Brindisi in piazza Di Summa.

Diversi gli aspetti toccati dai ristoratori e le domande poste ai funzionari Asl presenti. Domande prettamente tecniche inerenti soprattutto le condotte da rispettare durante lo svolgimento dell’attività lavorativa.

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Un aspetto di cui si è discusso riguarda gli assembramenti che da qualche giorno stanno spuntando nelle vicinanze dei locali pubblici. Una situazione di grave rischio per i contagi su cui i ristoratori possono intervenire solo nell’ambito della disposizione dei tavolini all’aperto. Grazie all’ampliamento del suolo pubblico a titolo gratuito disposto dal Comune che permette un distanziamento idoneo per evitare contagi, gli operatori possono garantire la sicurezza ma se gli avventori si assembrano ugualmente all’esterno dei locali senza rispettare le distanze la situazione può diventare pericolosa. I cittadini, a cui è stata chiesta massima responsabilità, non devono dimenticare che la pandemia non è passata e che i rischi di nuove ondate di contagi, che tra le altre cose possono compromettere irreversibilmente il sistema economico, sono ancora alti.

Un ristoratore, per evitare problemi in caso di controlli, ha avanzato la proposta di distribuire bicchieri di plastica recanti il nome del ristorante. Perché se un avventore viene sorpreso mentre sta consumando un drink davanti al locale, ne risponde anche il titolare di quel locale ma potrebbe essere che il cocktail sia stato acquistato altrove.

Tra le altre cose secondo le disposizioni nazionali, ci deve essere un bagno ogni 50 utenti. A partire da 60 utenti, almeno due bagni.  Inoltre deve esserci un bagno per il personale.

Soddisfacenti, nel complesso, le risposte fornite in tema di distanziamento dei tavoli e relativi posti a sedere, rilevazione della temperatura corporea dei propri clienti, l’uso dei guanti e delle mascherine, procedure di sanificazione sia ordinaria che straordinaria. Lo scopo dei ristoratori era prevalentemente quello di essere efficacemente informati per essere preparati alle ispezioni di carattere igienico sanitario operate dagli organi deputati al controllo, tra cui gli ispettori dei servizi del dipartimento di prevenzione della Asl Br.

L’incontro, tenutosi nel pieno rispetto dei ruoli e con rilevante spirito di collaborazione tra le parti, si è concluso con manifestata soddisfazione dei ristoratori, segnale anche questo di solidarietà e vicinanza delle istituzioni nei confronti di operatori economici in pieno stato di sofferenza.

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