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Raccolta fondi in moto, l'impresa dell'ex paziente: "Il tumore ha cambiato la mia vita, voglio dire grazie"

Vincenzo Iaia di Torre Santa Susanna partirà domenica 15 maggio a bordo della sua Honda Transalp 600

TORRE SANTA SUSANNA - "Quando credi che tutto sia perduto la vita ti concede una seconda possibilità e niente più ti sembra impossibile". Spinto da questa motivazione, Vincenzo Iaia, 25enne di Torre Santa Susanna, ha deciso di inseguire il suo sogno e dare vita ad un grande progetto solidale. "Inseguendo il sole", il giro del mondo in moto per raccogliere fondi utili al reparto di oncoematologia pediatrica di San Giovanni Rotondo. Un reparto che Vincenzo Iaia conosce bene: un germinoma cerebrale a 12 anni ha sconvolto la sua vita. L'intervento, le cure, la professionalità di medici e sanitari, i suoi "angeli" che vuole ringraziare attraverso questa raccolta fondi partita su GoFundMe "per consentire a questo reparto di continuare a salvare vite".

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Vincenzo Iaia partirà domenica 15 maggio 2022 da Torre Santa Susanna a bordo di Maya, una Honda Transalp 600 acquistata nell’autunno 2020, alla quale ha dato un "tocco speciale e personale" donandole un aspetto subito riconoscibile: gialla e nera. “Non faccio a meno di notare come questi colori facciano sorgere sorrisi sui volti della gente che la guarda - racconta Vincenzo -  come quel famoso cartone animato che vedevo da bambino, 'Enzo e Maya insieme a girare il mondo'. Sorridevo da solo mentre
lo facevo suonare per la prima volta nella mia mente. Scelta non poteva essere più giusta". 

La scoperta della malattia

"Fu nell’autunno del 2009, all’età di 12 anni, che arrivarono i primi mal di testa - racconta Vincenzo. Giocavo a calcio e frequentavo l’ultimo anno di scuole medie. Pur di stare con gli amici e continuare ad allenarmi decisi di minimizzare il problema, ma passarono i mesi e quelle fitte continuavano ad arrivare con maggiore intensità. Vedendomi in quello stato i miei genitori decisero di farmi controllare da un medico. Passavano le settimane ma il problema non scomparve, anzi. Era il periodo natalizio quando i miei genitori capirono che la situazione poteva essere più seria. Decisero di non tentare più invanamente il consulto di un medico locale, ma di andare direttamente in ospedale".

Una Tac evidenziò una massa tumorale nella zona della ghiandola pineale. "Non mi fu detto immediatamente cosa avessi, forse perché la mia famiglia riteneva saggio tenermi all’oscuro delle reali condizioni del problema - continua. Da Brindisi venni trasferito all’ospedale "Casa di Cura Bernardini" di Taranto nel gennaio del 2010 e lì ebbi il mio primo intervento con l'asportazione della massa tumorale, tre giorni di coma e la momentanea perdita della vista. Ma andò relativamente bene. Stetti due settimane in osservazione e fui dimesso. Non conoscevo ancora l’origine della massa e su suggerimento degli stessi medici, la mia famiglia decise di continuare a San Giovanni Rotondo le seguenti cure ed effettuare l’esame istologico. Li scoprì essere un germinoma cerebrale. I medici della "Casa Sollievo" decisero di effettuare sedute di chemioterapia e successivamente di radioterapia. Il trattamento del problema durò poco meno di un anno, ma in seguito furono necessari numerosi controlli affinché si assicurasse che il male fosse andato via. Fu in quel periodo che capii come quell’ospedale, la Casa Sollievo della Sofferenza, fosse un posto speciale".

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"Alcuni posti possono farti sentire a casa anche se sei a chilometri di distanza da quella che fino ad allora hai chiamato casa. Ti rendi conto subito essere un posto non uguale agli altri. Avevo già avuto la mia dose di esperienza, ma la gente li sembra essere animata da qualcosa che non sai spiegare bene a parole, ma percepisci essere speciale. Sembra spontaneo voler ricambiare tutto il bene che ricevi, senza costrizione o senza che qualcuno ti dica che è giusto farlo. Lo vorresti fare sapendo inconsciamente che è giusto così. E’ questo quello che ho ricevuto da "Casa Sollievo della Sofferenza". Amore incondizionato per il prossimo. Lo percepisci in ogni cosa, in ogni gesto: dal sorriso di una infermiera al gesto affettuoso di un medico", conclude Vincenzo.

La raccolta fondi

La raccolta sarà finalizzata nel reperimento di fondi utili all’acquisto di beni per il reparto di oncoematologia pediatrica di Casa Sollievo Della Sofferenza. Questo permetterà da una parte di testimoniare ai donatori la destinazione della loro donazione - dando un riscontro concreto della loro opera di bene - e dall’altra di non avere come fine ultimo l’acquisto di un bene specifico: l’attrezzatura necessaria in un dato momento ad un reparto ospedaliero potrebbe diventare obsoleta in breve tempo rendendo vana l’iniziativa. Naturalmente verrà interrogato il personale ospedaliero, di volta in volta, su quale sia il modo migliore di destinare i fondi. I fondi saranno raccolti unicamente online tramite siti di crowdfunding così da permettere di dare la massima diffusione possibile, attraverso la pubblicazione e condivisione della raccolta, permettendo a chiunque di poter devolvere la somma desiderata in maniera autonoma. L’obiettivo di raccolta iniziale è fissato a 50mila euro salvo poi, una volta raggiunto, modificarlo durante la vita del viaggio. E' possibile donare sulla piattaforma GoFundMe


 

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