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Transizione ecologica: va chiesto un impegno al governo sulle bonifiche

Nota a firma di Antonio Frattini, segretario generale Filctem Cgil Brindisi al margine di una iniziativa di formazione sindacale sul testo unico ambientale, la bonifica dei siti contaminati e l’area Sin di Brindisi

BRINDISI - Riceviamo e pubblichiamo una nota a firma di Antonio Frattini, segretario generale Filctem Cgil Brindisi al margine di una iniziativa di formazione sindacale rivolta a delegati, Rsu, Rlsa e iscritti, in modalità video conferenza e in diretta sulla pagina facebook della Filctem Cgil Brindisi, sul testo unico ambientale, la bonifica dei siti contaminati e l’area Sin di Brindisi. Ii lavori sono stati aperti da Antonio Frattini segretario Filctem Cgil di Brindisi con il contributo di Antonio Macchia segretario della Cgil di Brindisi.

Nel 1990 Brindisi è dichiarata “Area ad elevato rischio ambientale”, con la L. 426/98 diventata Sito di interesse Nazionale (SIN), il 23 aprile 1998 viene approvato il Piano di disinquinamento e il 10 Gennaio 2000, il Ministero dell’Ambiente definisce un perimetro pari a 5851 Ettari, che comprende, zona industriale, aree agricole interposte fino alla Centrale Enel di Cerano e circa 30 chilometri di costa marina. Da quel momento scatta l’obbligo alla caratterizzazione delle matrici ambientali suolo, sottosuolo e falda freatica, per verificare la presenza di sostanze inquinanti e per la definizione delle tecniche di bonifica. Con l’Accordo di Programma del 18 dicembre 2007 a firma Ministero dell’Ambiente, Commissario del Governo per l’emergenza ambientale, Regione Puglia, Provincia e Comune di Brindisi, le aziende sono chiamate a transare per pagare gli oneri previsti per le bonifiche, inizia così la fase di messa in sicurezza, bonifica di terreni e acque di falda, su aree private e pubbliche, arenili e acque marine.

L’attuazione delle bonifiche in Italia è fallimentare, solo 2 siti di piccola estensione su 41 Sin italiani risultano interamente bonificati, su una superfice complessiva dei Sin in Italia pari a circa 160.000 ha, le aree caratterizzate sono il 73 percento e le bonifiche concluse il 17 percento. A Brindisi la caratterizzazione della vasta area Sin è al 89 percento, i procedimenti conclusi al 6 percento sui terreni e al 8 percento sulla falda, ancora pochi i progetti presentati,12 percento per i terreni e il 16 percento per la falda, le attività effettuate sono riconducibili per la gran parte ai grandi gruppi industriali; nel petrolchimico sono aperti 13 cantieri per la bonifica dei suoli e 5 per la falda.
Si è in attesa di un progetto complessivo di Sogesid, società del Ministero dell’Ambiente, per integrare gli impianti già esistenti negli stabilimenti industriali per il trattamento e la bonifica dell’acqua di falda e per garantire le esigenze dell’intera area Sin.

Nel perimetro del Sito di Interesse Nazionale di Brindisi sono state ricomprese vaste areeagricole, verdi, residenziali e commerciali estranee e lontane dalle attività industriali, il 29 dicembre 2020, il Ministero dell’Ambiente ha emanato il Decreto “Programma nazionale degli interventi e ripristino ambientale dei siti orfani” nella ripartizione dei fondi per la Regione Puglia sono stanziati 9.408.006 euro, questa può essere un’opportunità per il nostro territorio. La Filctem Cgil Brindisi ritiene fondamentale ridurre il consumo di suolo, bonificare e favorirne il riuso in ambito industriale, urbanistico e civile, questo nel Paese e a Brindisi, è possibile solo attraverso una forte sinergia tra tutti i soggetti in campo, Imprese, Parti Sociali, Enti Locali, Regione Puglia e Ministeri, un raccordo essenziale anche per ricercare una giusta ed efficace programmazione per l’utilizzo dei fondi del Recovery Found, che dovrebbero avere, tra gli altri, anche un impegno per la crescita sostenibile delle aree Sin.
 

Antonio Frattini
Segretario Generale Filctem Cgil Brindisi

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