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Influenza, vaccino possibile dal medico di famiglia fino al 31 gennaio

Per bambini e ragazzi da 2 a 18 anni di età è disponibile il Laiv, in spray, che viene somministrato per via nasale invece che intramuscolare

BRINDISI - C’è tempo fino al 31 gennaio per vaccinarsi contro l’influenza, negli ambulatori di medici e pediatri di base. A ricordarlo il segretario regionale della Fimmg, la federazione italiana dei medici di famiglia, Donato Monopoli: “in attesa che il vaccino anti Covid sia disponibile per tutti – spiega - è opportuno difendersi dall’influenza: la vaccinazione non solo permette di agevolare la diagnosi, ma stimola il sistema immunitario e protegge, quindi, indirettamente anche dal Sars-CoV-2”. Il direttore sanitario della Asl di Brindisi, Andrea Gigliobianco, ricorda che “in questa fase la vaccinazione antinfluenzale è aperta a tutta la popolazione, a chiunque ne faccia richiesta, e non solo alle categorie a rischio, come le persone con patologie croniche. L’influenza – prosegue Gigliobianco - resta un problema sanitario importante che non deve essere trascurato:ogni anno in Italia muoiono a causa di questa malattia circa 10 mila persone e il vaccino è uno strumento fondamentale per contrastarla”.

“Visto l’andamento epidemiologico dell’influenza stagionale - aggiunge il direttore del servizio di Igiene e Sanità pubblica della Asl, Stefano Termite - in questo periodo è ancora utile vaccinarsi, perché non siamo di fronte al picco influenzale, come solitamente accadeva negli anni
precedenti. Proteggersi attraverso il vaccino è consigliabile per impedire una eventuale coinfezione con Sars-CoV-2 che potrebbe determinare un decorso più grave della malattia”. “Per bambini e ragazzi da 2 a 18 anni di età – conclude il segretario provinciale della Fimp, la federazione dei medici pediatri, Francesco Gianfredi - è disponibile contro l’influenza il vaccino Laiv, live attenuated influenza vaccine, in spray, che viene somministrato per via nasale invece che intramuscolare. La vaccinazione intranasale permette di produrre gli anticorpi non soltanto nel sangue, come nel vaccino tradizionale, ma anche a livello delle prime vie respiratorie. Per la facilità di somministrazione questo tipo di vaccino è usato in tutto il mondo, in particolare per i bambini nella fascia di età tra i due e i sei anni”.

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