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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Vertenza Maribrin, Flai Cgil: "Quattro assunzioni non bastano per sostenere i turni h/24"

Il segretario generale della Flai Cgil, Gabrio Toraldo, si pronuncia sulla delicata questione che riguarda i 10 lavoratori della vertenza

BRINDISI - Torna a far discutere la vicenda riguardante la vertenza di dieci lavoratori della Maribrin, a cui dal 31 dicembre 2022 non è stato rinnovato il contratto in scadenza. 

"I lavoratori vanno reintegrati tutti, non solo perché è impossibile garantire il ciclo produttivo, ma anche perché - alla  luce dei finanziamenti ottenuti - non possono essere sempre e solo i lavoratori a fare sacrifici". Così il segretario generale della Flai Cgil, Gabrio Toraldo, si pronuncia sulla delicata questione, anche alla luce degli esiti dell'incontro con la task force regionale per l'occupazione - tenutosi il 31 gennaio 2023 - presso la sede della presidenza della Giunta della regione Puglia. 

Nel corso dell'incontro, Maribrin srl ha offerto una parziale apertura sulla salvaguardia dei posti di lavoro, dicendosi disponibile ad assumere 4 dipendenti, da marzo ad agosto di quest'anno, con la garanzia occupazionale delle 102 giornate lavorative. L'azienda ha -  inoltre - dichiarato la volontà di non voler abbandonare il sito di Brindisi, nonostante le difficoltà dovute ai rincari esorbitanti e ad alcune condizioni di mercato tra cui i costi dell'energia e dell'ossigeno, cercando di studiare nuove soluzioni. 

"L’assunzione di 4 dipendenti, per un riavvio parziale dell’attività, risulta insufficiente per garantire un adeguato riposo fisiologico nelle coperture dei turni lavorativi h/24 - afferma Tolardo - Infatti, i lavoratori assunti, in piena solidarietà nei confronti dei loro colleghi non ancora richiamati, hanno espresso la necessità di una reintegrazione che coinvolga tutti. Il ciclo produttivo necessita di lavoratori impegnati nella gestione, e si scongiura l’ausilio di personale esterno che non appartiene a Maribrin". 

"Inoltre, a seguito delle nostre richieste, l’azienda aveva espresso parere negativo circa l'utilizzo di lavoratori in esubero - prosegue il segretario Flai Cgil - e quindi l'utilizzo anche dell’unico lavoratore impiegato a tempo indeterminato ora in Naspi, presso altre aziende associate che lavorano nel settore dell’itticultura all'interno dello stesso gruppo".

"Ad oggi il paradosso è che l’azienda utilizza lavoratori non di  Maribrin per la preparazione dell’impianto e delle vasche e del sistema per la crescita degli avannotti - dichiara Toraldo - Cosa che potrebbero fare gli stessi dipendenti Maribrin aumentando il numero delle giornate lavorative anche ai fini previdenziali".

"Si richiede, dunque, la riassunzione dell’unico lavoratore impiegato per la gestione del personale operaio di Maribrin e di tutto ciò che riguarda il sito non affidando a terzi la gestione - Conclude - Si invoca correttezza e senso di responsabilità sociale al Gruppo Erede Rossi Silvio, azienda leader nel settore in Puglia ma anche in Italia, che tanto sta ottenendo da questa Regione con autorizzazioni per investimenti ed efficientamenti energetici utili al rilancio del sito in questione". 

"Restiamo in attesa dell’esito dell’incontro che si terrà il prossimo giovedì, 2 marzo, presso il Comitato Sepac a Bari per definire il  tutto - Conclude - Confidiamo che l'apertura della Maribrin al dialogo possa  essere totale con il reintegro di tutti i lavoratori che hanno sempre diligentemente fatto la loro parte". 
 

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