rotate-mobile
Attualità

Crisi Comune Brindisi - Versalis, arriva il giorno della verità

Lunedì la videoconferenza con la partecipazione della sottosegretaria Alessandra Todde. Intanto un po' di dati sul benzene nel primo trimestre

BRINDISI – Lunedì 1 giugno l’incontro in videoconferenza da tutti atteso, convocato per le 12 dal prefetto Umberto Guidato, e con la partecipazione della sottosegretaria del Mise, Alessandra Todde (M5S). Tutte le parti affronteranno i nodi della crisi Comune di Brindisi – Eni Versalis partita dalle ordinanze del sindaco Riccardo Rossi che hanno imposto il 20 maggio, e poi prolungato, la sospensione dell’impianto di cracking della stessa Versalis dopo le misurazioni effettuate da Arpa Puglia a partire dal 15 maggio, dopo giorni di forti emissioni odorigene avvertite nella città. Dati che pongono sotto accusa i livelli di benzene e toluene rilevati in quelle ore.

Versalis respinge ogni accusa, il Comune punta l’indice sul petrolchimico. Il sindaco ha ricevuto mandato dal consiglio comunale per gestire questa congiuntura nell’interesse della salute dei cittadini, con l’appoggio di parte dell’opposizione (i consiglieri comunali Massimo Ciullo e Gabriele Antonino), mentre il M5S e il resto del centrodestra si sono defilati. Le principali fonti di benzene sono il traffico veicolare e le emissioni industriali? Le medie annuali in Puglia e a Brindisi sono molto al di sotto della soglia limite di 5 microgrammi. Per capire l’incidenza dei picchi orari registrati vale la pena capire quali sono le medie abituali. Di quella annuale 2018 abbiamo già detto in un articolo sul benzene a Torchiarolo, ecco invece quelle mensili del primo trimestre 2020 (sotto, il prefetto Umberto Guidato).

il prefetto Umberto Guidato-2

Quali concentrazioni di benzene sono state raggiunte nelle province pugliesi prima e dopo il lockdown dovuto alla pandemia da Covid-19? Premettendo che quella che conta, secondo la normativa italiana, è la media annua del C6H6, è interessante questo paragone che consente di sottrarre, con un criterio sommario ma comunque indicativo, la fonte di emissione legata al traffico veicolare a quella complessiva, lasciando la frazione dove dovrebbe prevalere la fonte di emissione industriale.

Per fare ciò, si possono prendere in considerazione le tabelle dei rapporti mensili di Arpa Puglia sulla qualità dell’aria. Sono disponibili al momento solo quelli di gennaio, febbraio e marzo 2020, ma non aprile che avrebbe aiutato meglio a capire, considerando che il lockdown ha interessato solo una parte del mese di marzo. Sarà tutto più chiaro quando ci sarà anche il report del quarto mese dell’anno (sotto, il sindaco Riccardo Rossi).

riccardo rossi-19

Quindi, i primi tre mesi dicono (vedi le tabelle allegate): a gennaio le province dove le centraline hanno registrato picchi di benzene rilevanti sono state quelle di Taranto per un picco oltre i 6 microgrammi per metro cubo di aria nella parte finale del mese (il limite di legge per la media annuale è di 5 microgrammi) in via Machiavelli, al rione Tamburi, ma l’andamento mensile ha consegnato il primato nella media sia alla centralina di Molfetta con un andamento giornaliero spesso tra i 3 e i 4 microgrammi e una volta oltre i 4, che a quella di Brindisi terminal passeggeri (vedi sotto la tabella di gennaio della provincia di Brindisi).

Benzene provincia di brindisi gennaio 2020 (tabella Arpa Puglia)-2

Nel mese di febbraio, la centralina del terminal passeggeri di Brindisi batte quelle delle altre province con punte di concentrazioni di benzene tre volte oltre i 4 microgrammi per metro cubo di aria, e la centralina di via Filzi a Francavilla Fontana batte per concentrazioni di benzene quella di Taranto via Machiavelli. Restano importanti le concentrazioni di Molfetta (vedi sotto la tabella di febbraio della provincia di Brindisi).

Benzene provincia di brindisi febbraio 2020 (tabella Arpa Puglia)-2

Poi con marzo comincia l’influenza del lockdown. Taranto, che ha anche una grande raffinerie dell’Eni accanto all’acciaieria Arcelor Mittal, supera solo una volta la linea dei 2 microgrammi e una volta quella dei tre microgrammi. Foggia sempre sotto la linea del singolo microgrammo, Lecce supera solo una volta quota 1, Andria ha cinque superamenti della linea dei 2 microgrammi e uno della linea dei 3, Bari oscilla tra concentrazioni inferiori e superiori al singolo microgrammo, Brindisi supera solo quattro volte la linea dei 2 microgrammi (sotto, la tabella di marzo di Brindisi).

Benzene provincia di brindisi marzo 2020 (tabella Arpa Puglia)-2

I dati quotidianamente noti delle centraline sono, tuttavia, riferiti alla media giornaliera. Ciò che ha fatto scattare la decisione del sindaco Riccardo Rossi sono stati invece i picchi orari indicati nel rapporto Arpa: 35 microgrammi per metro cubo di aria alle 12 del 17 maggio, tra i 16 e i 21 microgrammi tra le 16 e le 17 del 20 maggio, misurati attorno al petrolchimico, mentre le medie giornaliere risultano molto più basse nei report delle centraline della città. Insomma, sono i picchi che contano, aveva detto il sindaco, ricordando che esiste un altro limite, quello dei 3 microgrammi che non vanno superati nelle 8 ore.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Crisi Comune Brindisi - Versalis, arriva il giorno della verità

BrindisiReport è in caricamento