"Grazie don Antonio Andriulo", il sorriso che accoglie tutti
Il parroco della chiesa San Vincenzo de Paoli di Villa Castelli è stato scelto come testimonial per la XXXIV Giornata nazionale delle Offerte per il sostentamento dei sacerdoti che richiama l’attenzione sulla missione dei prelati e sulla loro opera
VILLA CASTELLI - E' don Antonio Andriulo, parroco a San Vincenzo de’ Paoli in Villa Castelli, tra i 33mila preti diocesani scelti in Puglia dalla Cei come testimonial della 34esima Giornata nazionale delle offerte per il sostentamento del clero diocesano, che sarà celebrata domani, domenica 18 settembre 2022, nelle parrocchie italiane. La Giornata permette di dire “grazie” ai sacerdoti, annunciatori del Vangelo in parole ed opere nell’Italia di oggi, promotori di progetti anti-crisi per famiglie, anziani e giovani in cerca di occupazione, punto di riferimento per le comunità parrocchiali. Ma rappresenta anche il tradizionale appuntamento annuale di sensibilizzazione sulle offerte deducibili.
“È un’occasione preziosa – sottolinea il responsabile del Servizio Promozione per il sostegno economico alla Chiesa cattolica, Massimo Monzio Compagnoni – per far comprendere ai fedeli quanto conta il loro contributo. Non è solo una domenica di gratitudine nei confronti dei sacerdoti ma un’opportunità per spiegare il valore dell’impegno dei membri della comunità nel provvedere alle loro necessità. Basta anche una piccola somma ma donata in tanti”. Nonostante siano state istituite nel 1984, a seguito della revisione concordataria, le offerte deducibili sono ancora poco comprese e utilizzate dai fedeli che ritengono sufficiente l’obolo domenicale; in molte parrocchie, però, questo non basta a garantire al parroco il necessario per il proprio fabbisogno. Da qui l’importanza di uno strumento che permetta a ogni persona di contribuire, secondo un principio di corresponsabilità, al sostentamento di tutti i sacerdoti diocesani.
“Le offerte – aggiunge Monzio Compagnoni – rappresentano il segno concreto dell’appartenenza ad una stessa comunità di fedeli e costituiscono un mezzo per sostenere tutti i sacerdoti, dal più lontano al nostro. La Chiesa, grazie anche all’impegno dei nostri preti, è sempre al fianco dei più fragili e in prima linea per offrire risposte a chi ha bisogno”. Un impegno costante come quello di don Antonio Andriulo, nato a Francavilla Fontana, nel brindisino, e tornato da qualche anno a fare il sacerdote proprio nella sua terra. Ordinato poco più che trentenne, oggi è parroco a San Vincenzo de’ Paoli in Villa Castelli, nella Diocesi di Oria. Per don Antonio l’appartenenza alla comunità è un valore da costruire e custodire attraverso la cura della parrocchia.
“Io non sono la parrocchia - spiega don Antonio Andriulo a Giovanni Panozzo nel filmato “A Villa Castelli, il sorriso che accoglie” - e infatti dico sempre che i ragazzi non devono legarsi a me, ma alla parrocchia che è comunità e soltanto così è possibile dare il senso di Chiesa. Io mi sento parte integrante di questa realtà che vive di gesti e di umanità: si dice che il prete deve essere l’uomo delle relazioni, perché è importante stare tra la gente, vivere con loro e in mezzo a loro”. La parrocchia, tra la paura e le chiusure, c’è sempre stata anche quando non era nelle condizioni di poter fornire i suoi spazi di aggregazione e socialità, perché è un conforto e un supporto che supera le barriere materiali. “I ragazzi hanno bisogno di riferimenti adulti - spiega don Antonio - e in qualche modo noi cerchiamo di essere lì con loro, pure quando non possiamo fisicamente”.
Una presenza che si palesa anche attraverso la Caritas parrocchiale. “Il Centro ‘Il Sorriso’ è una realtà straordinaria- spiega Mariangela - che si integra con la parrocchia, nasce nella parrocchia e vive con la parrocchia”. Creato nel 2003, quando era parroco don Lorenzo Elia, opera su tutto il territorio di Villa Castelli come sostegno alle famiglie con figli diversamente abili. A rendere possibili le iniziative de “Il Sorriso” sono un gruppo di operatori volontari che mettono a disposizione della comunità tempo, abilità e competenze. I fruitori del progetto sono inoltre direttamente coinvolti in tutte le attività della parrocchia. “In realtà - aggiunge il don - sono loro il nostro sorriso, sia per me, come prete, ma anche per tutta la nostra esperienza di parrocchia perché aiutano tutti noi a vivere quel senso di accoglienza che è vero ed è incontro tra le persone. E sono sempre loro che ci aiutano a essere quello che siamo, non dobbiamo mascherarci, dobbiamo essere normali così come loro sono normali”.
Un incontro tra persone che avviene quando tutti riescono a trovare il proprio posto ed è in questa reciproca accoglienza che si svela la grande forza di una parrocchia che si riconosce innanzitutto come comunità: “Lodo quelle mamme - conclude Don Antonio - che portano i loro bimbi in Chiesa, però non solo i bimbi si devono educare a vivere la comunità ma è anche la comunità che si deve abituare a questo tipo di accoglienza”. Questa è solo una delle tantissime storie di salvezza e aiuto portate avanti sul territorio da sacerdoti, impegnati in prima linea, e dalle loro comunità. I sacerdoti sono sostenuti dalle offerte liberali dedicate al loro sostentamento. Nel sito www.unitineldono.it è possibile effettuare una donazione ed iscriversi alla newsletter mensile per essere sempre informati su storie come queste che, da nord a sud, fanno la differenza per tanti.