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Il premier albanese: "Trenta anni fa Brindisi mostrò la vera solidarietà"

La gratitudine di Edi Rama per la città che il 7 marzo del 1991 accolse migliaia di suoi connazionali: "Voi insegnanti di Umanesimo"

BRINDISI – “Il 7 marzo 1991, Brindisi è stata tra i grandi insegnanti dell’Umanesimo. Per questo dovrebbe essere istituita una giornata che celebri quella ricorrenza”. Il premier albanese Edi Rama ha mostrato sincera gratitudine per la città che 30 anni fa accolse, sfamò e vestì migliaia di albanesi che nel giro di pochi giorni sbarcarono a bordo di vecchie carrette del mare piene all'inverosimile, in fuga dalla fame e dalla dittatura. I brindisini aprirono le scuole e le case a uomini, donne e bambini, ovviando alle gravi lacune dello Stato, che inizialmente non fu di alcun supporto.

"Bari bella, ma Brindisi è bellissima"

Il popolo albanese non ha dimenticato lo straordinario spirito di solidarietà mostrato dai brindisini in quei giorni infernali. Il primo ministro del paese delle aquile, in un perfetto italiano, ha speso parole che trasudavano affetto per una città che ha definito “più bella di Bari”, dove ieri ha partecipato a un consiglio regionale straordinario convocato in occasione del trentennale dell’esodo. Rama, in una bella giornata più primaverile che invernale, ha lanciato la proposta di istituire a Brindisi un museo in memoria dello storico evento. Lo ha fatto ai piedi della scalinata Virgilio, affiancato da un lato dal presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, e dall’altro dal sindaco Riccardo Rossi. A pochi metri da Rama c’era anche Giuseppe Marchionna, sindaco di Brindisi nel 1991, in prima linea nella gestione di un’accoglienza che mobilitò l’intera provincia. Rama ha parlato davanti ai sindaci del Brindisino, alle autorità, ai deputati del territorio e alle istituzioni locali. A rappresentare il governo c'era Anna Macina, da pochi giorni nominata sottosegretario del ministero alla Giustizia. Rama è stato inoltre accolto da numerosi connazionali. Non pochi albanesi, infatti, rimasero a Brindisi dopo gli sbarchi, integrandosi perfettamente nella nuova realtà. 

Visita Edi Rama Brindisi 3-2

Rossi: "Quella medaglia ci spetta"

Rossi ha ricordato che i migranti arrivati dall’altra sponda dell’Adriatico trovarono “una città matura, solidale accogliente, in grado di abbracciare uomini e donne, aprire case, condividere cibo. Brindisi si fece carico di uno Stato assente due volte: prima quando non fu in grado di prevedere gli sbarchi, poi quando non fu in grado di governare l’esodo”. “A fare la differenza – rimarca il primo cittadino - furono i nostri cittadini, guidati allora da un giovane sindaco socialista che ringrazio per tutto ciò che fece all’epoca”. E' arrivato dunque il momento di riconoscere alla città una medaglia d’oro al valore civile. “Quella medaglia – afferma Rossi –, tante volte chiesta dai miei predecessori, ma non ancora arrivata, oggi ci manca. Sarebbe un giusto tributo che lo Stato dovrebbe riconoscere alla città e alla sua gente. Brindisi ha confermato in questi 30 anni di essere città aperta”.  Per Marchionna, tutto sommato, si può fare anche a meno di tale onorificenza, perché la vera medaglia è il “profondo orgoglio intimo di ogni brindisino, che di fronte a questa vicenda può dire io c’ero e ho fatto la mia parte”. “Per noi la vera medaglia– spiega l’ex sindaco - è aver conquistato il riconoscimento e la fiducia del popolo albanese”.

Visita Edi Rama Brindisi-4

Emiliano: "Quel 7 marzo c'era gente ovunque"

Quel 7 marzo del 1991 anche Michele Emiliano, allora magistrato presso il tribunale di Brindisi, fu sorpreso dall’ondata degli sbarchi. “Abitavo vicino al porto – racconta - scesi da casa, uscii dal portone e non si poteva camminare. C’era gente ovunque che sorrideva. Sapeva che sarebbe stata accolta. Noi abbiamo avuto un grande vantaggio da quell’accoglienza. Oggi andare in Albania e dire di essere pugliesi significa fare tutto più semplicemente. Significa fare parte di una comunità che nel frattempo è cresciuta immensamente. Brindisi era il simbolo di un grande impero e ha mantenuto questa vocazione. Oggi siamo qui a ribadire che Brindisi sente la vocazione di essere il termine di una grande strada che partiva da Roma, ma era anche l’inizio di un cammino”. 

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Rama: "I brindisino mostrarono vera solidarietà"

Dopo l’intervento della presidente del consiglio regionale, Loredana Capone, Edi Rama ha emozionato le decine di brindisini che hanno assistito all’evento dalla scalinata Virgilio, in una imponente cornice di sicurezza. Rama, accompagnato da una folta delegazione, ha ricordato che Brindisi diede testimonianza della “vera solidarietà: non della solidarietà dei discorsi politici e delle belle dediche che finiscono quando si spegne la telecamera. La solidarietà che quel giorno manifestarono i brindisini dimostra che è la politica a fare da distributore di odio e paura e non la gente comune”.  Rama ha espresso il desiderio di poter allestire a Brindisi, “in qualsiasi posto, un luogo per fare un piccolo museo in onore di questa storia, che deve vedere non solo chi vive qui ma anche i tanti visitatori”. La Puglia e l’Albania hanno avuto il comune destino “di esser vittime di pregiudizi che appartengono al passato”, prosegue il premier.

L'elogio all'ex sindaco Marchionna: "E' nella storia dell'Albania"

Ma a 30 anni dall’esodo, molto è cambiato. “Oggi – afferma ancora Rama- siamo felici di essere a pieno titolo cittadini di questo paese e di vedere tanti italiani lavorare e studiare in Albania. Spero che si possa fare di più, insieme. Spero tanto che questo matrimonio battezzato dal mare sarà un matrimonio felicissimo per l’eternità”. Infine un tributo a Marchionna. “E’ bastato un solo giorno - conclude Rama - per renderlo un personaggio della storia dell’Albania. Dovrebbe essere impiegato dal governo italiano per fare lezioni private ai politici che vogliono governare il paese e sono ossessionati dalle barche”.

Visita Edi Rama Brindisi 5-2

Al termine della cerimonia, Edi Rama ha ricevuto un doppio omaggio: prima un Dvd del cortometraggio “Klod” di Giuseppe Marco Albano, prodotto da Apulia Film Commission, nell’ambito del Circe Project, progetto finanziato dal Programma Italia-Albania-Montenegro, che gli è stato consegnato dal presidente di Apulia Film Commision, Simonetta Dello Monaco; poi la gigantografia della foto di un barcone stracarico di albanesi che all’epoca dei fatti venne scattata dal fotografo Damiano Tasco. Da lì il primo ministro si è spostato verso la sede dell’Autorità di Sistema portuale del Mar Adriatico Meridionale, dove è stata scoperta una targa in memoria del “Portico degli albanesi”: ossia il portico che il 7 marzo 1991, all’epoca ancora parte della stazione marittima, accolse la marea umana che si riversò nel porto di Brindisi. Infine visita al museo Ribezzo, dove Rama ha inaugurato la mostra di Fate Velaj “Beyond the Identity”, per poi incontrare i cittadini pugliesi residenti in Albania, nell'ambito di un evento organizzato dal consolato generale di Albania e Puglia. 

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