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Giovedì, 18 Aprile 2024
Salute

Uomo e donna: ecco perché hanno una memoria differente

Una recente indagine scientifica ha riguardato le fasi di memorizzazione celebrale dei due sessi, affermando che - sostanzialmente - la differenza sta nei processi di apprendimento dei dati. Inoltre, sono state raccolte diverse testimonianze in merito, ascoltando alcune persone di passaggio per le vie di Brindisi

BRINDISI - Le differenze biologiche tra uomo e donna sono costantemente oggetto di ricerca ed analisi. Recentemente, uno studio ha riguardato la diversità che esiste nel processo di memorizzazione tra i due sessi. 

L'indagine può essere utile al fine di capire cosa succede quando si hanno tante informazioni da non dimenticare. Molti credono che si possa memorizzare solo ripetendo, studiando e ripassando. Ma cosa accade con le esperienze uniche, quelle che non sono vissute con l’intenzione di essere ricordate?

L'analisi è stata coordinata dall’Istituto di biochimica e biologia cellulare del Cnr e dal Telethon Institute of Genetics and Medicine di Fondazione Telethon, in collaborazione con altri Istituti del Cnr e varie strutture di ricerca. Ha permesso di identificare il meccanismo cerebrale attraverso il quale si decide quante informazioni ricordare durante l’apprendimento spontaneo. La ricerca - tra l'altro - è stata pubblicata sulla rivista scientifica Nature Communications. 

Per vedere se i risultati sono riscontrabili nella realtà, BrindisiReport.it ha intervistato alcuni abitanti della città appartenenti a fasce d'età  e sesso differenti. 

L'indagine

Lo studio in oggetto ha analizzato l'utilizzo dei circuiti celebrali da parte degli uomini e delle donne. Il risultato definitivo è che - contrariamente a quanto diffuso dalla vulgata popolare - le persone di sesso femminile non ricordano di meno di quelle dal sesso maschile. A cambiare sono i processi, come si può leggere su Today.it, in seguito alle dichiatazioni di Elvira De Leonibus, ricercatrice del Cnr-Ibbc: 

“Se infatti tra i due sessi ci fossero differenze strutturali non sarebbe possibile annullarle attraverso una semplice stimolazione delle medesime aree. Le differenze si trovano invece nel modo in cui gli stessi stimoli possono accendere circuiti diversi nei due sessi”. 

“La situazione stimolo che abbiamo usato è lincidental learning, ossia l’apprendimento spontaneo per curiosità, che favorisce l’emergere di differenze di strategie mentali. Ad esempio, se durante la memorizzazione distraiamo maschi e femmine con altri stimoli, la memoria dei primi ne risente, quella delle femmine si mantiene intatta. Questo suggerisce che i maschi usano una strategia maggiormente orientata alla memorizzazione a lungo termine, le femmine una indirizzata alla gestione degli stimoli nel contesto specifico. Nell’economia cerebrale, ogni azione mentale complessa, infatti, va a discapito di altre azioni; dunque nessuna delle due è superiore all’altra, dipende dalla situazione”.

Info sulla ricerca

Finanziata dall’Alzheimer’ Association, ha richiesto la partecipazione dei ricercatori dell’Istituto di biologia e patologia molecolari e dell’Istituto di scienze applicate e sistemi intelligenti “Eduardo Caianiello”, del Cnr, dell'Ebri, della Sissa, dell’Embl; ha previsto - inoltre - la collaborazione di giovani ricercatori del Cnr-Tigem e di studenti del corso di laurea in Biotecnologie e Neurobiologia dell’Università di Roma “La Sapienza” e dell’Università degli Studi Federico II di Napoli.

Interviste ad alcuni brindisini

"Sono più brava io del mio compagno nel ricordare le cose - afferma una donna ventottenne, intervistata in centro città - Non ci sono paragoni, non so se i dati forniti dalla ricerca siano esatti; posso dire che - soprattutto nelle piccole cose - noi donne siamo indispensabili per facilitare alcune dinamiche di coppia", afferma sorridendo. 

"Devo dire che mio marito ha un'ottima memoria" racconta subito dopo una donna sulla sessantenne. "Forse anche migliore della mia. Ma, del resto, io credo che dipenda da come siamo fatti singolarmente, indipendentemente dal sesso di ognuno di noi. Ovviamente non voglio affatto sminuire la ricerca scientifica" conclude.

Per ultimo è stato intervistato un uomo di trentanove anni, che ha sostenuto quanto segue: "Io e mia moglie ci completiamo. Ho notato che il modo in cui memorizziamo i fatti e i dati - solitamente - dipende dai periodi di stress che attraversiamo. L'importante è che ci colpiscano in momenti diffetenti" termina scherzosamente. 

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