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Sabato, 20 Aprile 2024
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A cura di Blog Collettivo

Porto di Villanova: il futuro parte dai dragaggi

Il Comune di Ostuni ha pubblicato un bando esplorativo per intervento di dragaggio dei fondali. Cosa si dovrebbe fare affinché Villanova diventi una porta strategica dal mare sulla Valle d’Itria

Il Comune di Ostuni ha compiuto il primo passo verso la gara per i dragaggi nel porto di Villanova, intervento essenziale per renderlo agibile e metterlo in sicurezza, per aprirlo al turismo nautico. Lo ha fatto pubblicando un avviso esplorativo “per manifestazione di interesse a partecipare alla procedura negoziata per l’affidamento dei lavori denominati ‘Porto turistico di Villanova di Ostuni, interventi di dragaggio dei fondali marini unitamente alla gestione dei sedimenti estratti’, importo complessivo di euro 3.350.000,00”. 

Le imprese interessate al bando, che dovrà procedere a tamburo battente al fine di concludere i dragaggi entro il 31 dicembre del 2023 e non perdere i finanziamenti regionali, devono depositare le proprie manifestazioni di interesse entro e non oltre il termine delle ore 12 del 5 gennaio 2023 sulla piattaforma Tuttogare del Comune di Ostuni. L’appalto prevede interventi di dragaggio manutentivo per riportare ai valori originari i fondali del porticciolo, e il trattamento dei sedimenti, il loro trattamento e trasporto al sito di destinazione.

Un'altra immagine della torre di Villanova-2

Le caratterizzazioni dei sedimenti di fondale sono già state eseguite e finanziate dal Comune. Si tratta di mettere in azione la draga, molto probabilmente previo spostamento provvisorio dei natanti e delle imbarcazioni attualmente all’ormeggio. Con questa operazione, che probabilmente interesserà anche la prossima stagione estiva, Ostuni potrà cominciare ad aprire una porta strategica dal mare sulla Valle d’Itria. Dovrà farlo per fasi, puntando sui denari progressivamente disponibili, e con il coinvolgimento degli operatori e degli ospiti attuali del porto. (Nella foto in basso, il molo foraneo)

Villanova, il molo foraneo

Arrivare anche dal mare a Ostuni, con la possibilità di ormeggiare in sicurezza, trovare disponibili veicoli e bici elettriche e altri servizi di cui la città già dispone da tempo, dare appuntamento in barca ad altri membri dell’equipaggio o ospiti che possono arrivare comodamente in treno (la stazione ferroviaria è a pochi chilometri, ma c’è anche l’aeroporto di Brindisi a mezz’ora di auto o taxi), rappresentano un must da tanti auspicato. Bisognerà organizzarsi con i moli, i rifornimenti, gli ormeggi con elettricità e acqua, la raccolta rifiuti. Ma tutto questo possono farlo anche gli operatori portuali, con gradualità. È importante però che l’occasione venga colta appieno. Non conosciamo le quote di dragaggio previste, ma se non ci si accontenta di imbarcazioni di piccole dimensioni, fino ai 12 metri, ma si punta anche su barche fino a 60-70 piedi, si dovranno rendere disponibili fondali almeno sino a 3,5 metri.

Una sera invernale al porto di Villanova-2

Grandi catamarani e imbarcazioni a motore necessitano di fondali anche meno profondi, ma per barche a vela fino a 20 metri fuori tutto, tre metri e mezzo sono la media necessaria considerando il pescaggio delle derive di sloop e ketch di questa lunghezza, sia privati che di proprietà di compagnie di noleggio nautico, una formula di vacanza sempre più gettonata. Altro discorso se l’obiettivo è solo quello di un porto di stazionamento per piccoli natanti, ma in tal caso bisognerà rinunciare al discorso della “porta marina per la Valle d’Itria”. Era l’idea, quella di un porto turistico vero e proprio, dell’Ati che nel marzo scorso, e dopo molti anni di iter, ha visto il proprio progetto di rivoluzione degli assetti del porto di Villanova insabbiarsi alla Regione.

Villanova, il molo di sottoflutto

Ma al momento può essere sufficiente puntare sulla sicurezza degli ormeggi, oltre che sui servizi di base e i collegamenti. Mentre si sta anche pensando a interventi sul molto foraneo e su quello di sottoflutto (foto in alto). Un passo alla volta, cui aggiungere il finanziamento di 3,5 milioni di euro per le infrastrutture di mobilità dolce, per il turismo costiero in bici, che arriveranno dal Cis Brindisi-Lecce. Tutto ciò può costituire una solida base per progettare, certo con realismo, il futuro e poter sostenere la partecipazione ad altre risorse finanziarie.

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