rotate-mobile
Opinioni

Opinioni

A cura di Blog Collettivo

Ospitiamo in questo Blog opinioni di alcuni cittadini Brindisini

Opinioni

Brindisi, meriti e danni della politica

Onore e merito a Mennitti per avere consegnato alla città un parco dedicato a Tonino Di Giulio. In quanto a menarne vanto a tutto campo (“…un’opera interamente attribuibile alla mia gestione sindacale”) sarebbe però più opportuna qualche cautela. Il parco di che trattasi, unitamente a quello del Cillarese, venne concepito durante gli anni della giunta Antonino che –vale la pena ricordarlo- non fu per niente la “giunta del malaffare” come semplicisticamente e strumentalmente viene liquidata (la cui attività meriterebbe invece complessivamente un’analisi più profonda e soprattutto indipendente), ma anche un’autentica fucina di progetti e di idee ancora oggi di grande attualità.

Onore e merito a Mennitti per avere consegnato alla città un parco dedicato a Tonino Di Giulio. In quanto a menarne vanto a tutto campo (“…un’opera interamente attribuibile alla mia gestione sindacale”) sarebbe però più opportuna qualche cautela. Il parco di che trattasi, unitamente a quello del Cillarese, venne concepito durante gli anni della giunta Antonino che –vale la pena ricordarlo- non fu per niente la “giunta del malaffare” come semplicisticamente e strumentalmente viene liquidata (la cui attività meriterebbe invece complessivamente un’analisi più profonda e soprattutto indipendente), ma anche un’autentica fucina di progetti e di idee ancora oggi di grande attualità.

E’ appunto il caso del parco urbano “Tonino Di Giulio”. La convenzione per la realizzazione del parco (allora ancora genericamente denominato “Magrone-Patri”), così come proposto dal Comune, venne stipulata con la  Regione Puglia in data 12 ottobre 2002, ossia un anno prima dell’arresto di Antonino che portò poi, nella primavera 2004, alla prima elezione a sindaco di Domenico Mennitti. In quella convenzione il Comune di Brindisi, nel cui programma di “qualificazione urbana” erano compresi sia il “Waterfront” che i “due parchi” (l’altro era quello del Cillarese, progettato dall’architetto Bruno, attuale assessore all’Urbanistica), ottenne dalla Regione i necessari finanziamenti, così come previsto dai fondi comunitari che per le qualificazioni urbane prevedevano risorse per oltre 40 milioni di euro.

Perché precisiamo questa circostanza? Per sottolineare i ritardi delittuosi con cui nel Sud si spendono i soldi dell’Europa o per dire che Mennitti non può menar vanto quando non gli tocca? Soddisfazione minima. Voglio cogliere l’occasione invece per raccontare, e farò (senza autorizzazione) qualche nome, dei disastri che ha prodotto la dissennata “pulizia etnica” che Comune e amministrazione provinciale hanno attuato negli ultimi anni nel settore dei finanziamenti pubblici (regionali, comunitari o statali).

Un dato su tutti. Laddove per anni – sia in quelli di Antonino al Comune, che di Errico alla Provincia - i progetti proposti dagli enti brindisini sono stati sistematicamente ai vertici delle graduatorie, portando soldi, realizzazioni e opportunità di lavoro, in quelle dell’ultimo programma operativo Italia - Grecia 2007-2013, fa un certo effetto constatare che tra i 50 progetti presentati e finanziati non ce n’è uno solo (!) che abbia come capofila il Comune, la Provincia, la Camera di Commercio o anche l’Authority Portuale.

E’ solo un caso? Assolutamente no, il destino “cinico e baro” questa volta non c’entra niente. La colpa è tutta degli uomini e della politica. Antonino prima, ed Errico poi, avevano potuto contare sulla collaborazione di Giovanni Antelmi, uno dei migliori esperti in circolazione in fatto di finanziamenti pubblici. E’ con lui alla guida del settore, appositamente costituito, che il Comune di Brindisi giunse ai vertici delle graduatorie per progetti finanziati. Una volta caduto Antonino il commissario prefettizio licenziò tutti i collaboratori, compreso Antelmi. Nel 2004, quando furono eletti Mennitti al Comune ed Errico alla Provincia, quest’ultimo fu più lesto nell’accaparrarsi il rapporto con il professionista ostunese (Antelmi è di Ostuni).

Ad onor del vero si trattò anche di un atto dal valore politico essendo Antelmi dichiaratamente un uomo della sinistra, e dei Ds in particolare. I cinque anni (2004-2009) trascorsi a piazza Santa Teresa segnarono anche per la Provincia un boom di progetti e di finanziamenti ottenuti, ma anche la costituzione (si dice ormai desolatamente smantellata) di una struttura organizzativa di grande livello.

Con generale imbarazzo ci pensò Errico a liquidare di fatto lo staff d’eccezione che si era creato al momento della sua elezione. Prima costrinse alle dimissioni Giuseppe Acierno, capo della struttura, reo di aver costruito il Distretto Aerospaziale della Puglia assumendone la presidenza, poi Giovanni Antelmi che avrebbe gestito in modo non conforme ai vecchi, stantii metodi della gerontoburocrazia un settore giovane e specialistico come quello dei finanziamenti comunitari, così ancora ostico per la gran massa dei funzionari pubblici. Ferrarese, e gli attuali amministratori poi hanno fatto il resto, ma questo è un altro discorso.

Caso Antelmi a parte, e di come siamo bravi a far scappare le migliori risorse, gli interrogativi, però, riguardano l’intera gestione dei fondi comunitari e, visto che siamo a Brindisi, i loro effetti strutturali sulle politiche di riqualificazione urbana.  Se altrove l’impatto è stato dirompente - e non c’è bisogno di andare fino a Barcellona per accorgersene : basta vedere a Bari cosa è stato fatto nella città vecchia (con il programma Urban) o nel quartiere San Paolo (con la misura 5.1 ed il contributo consistente dei privati) - a Brindisi questo non è avvenuto.

E badate bene, non perché i soldi non sono stati spesi. Tutt’altro. In realtà non si è stati capaci di cogliere l’occasione per  percorrere nuove strade ed innovare l’azione politica dell’amministrazione pubblica. Alla fine le risorse comunitarie sono servite a finanziare (molto ma molto lentamente) il programma triennale delle opere pubbliche e nulla di più. Come sempre, porto e aeroporto lo insegnano, noi abbiamo fatto la strada, gli altri, Bari in testa, l’hanno percorsa.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Brindisi, meriti e danni della politica

BrindisiReport è in caricamento